Il movimento civico a difesa dell’ospedale Trigona “Noto è Patria” rompe il silenzio e riaccende il dibattito cittadino. Dopo settimane in cui si è provato, con ampia apertura di credito, a dialogare con i vertici dell’Asp è giunto il momento di tirare le fila. “Più di un appuntamento è stato rinviato, più di un incontro annullato – spiega Andrea Insenga Azzaro-. Abbiamo cercato in tutti i modi di instaurare un rapporto conciliante ma ci è impossibile avere un confronto chiaro e delle risposte precise. Pertanto, preso atto della situazione incerta, condita solo da voci di corridoio, siamo noi a dare una scadenza, certa e definitiva. Se entro il 30 novembre non verrà riaperto il reparto di Pronto Soccorso del Trigona, funzionante e con i servizi di diagnosi e di assistenza h24, e soprattutto se non verrà fatta chiarezza su quali potenziali reparti in convenzione con i privati verranno attivati, saremo pronti a riaccendere il fuoco sopito della protesta popolare con nuove azioni atte a fronteggiare questo stato di silenzio e spudorata indifferenza di fronte ad una priorità per i cittadini, la sanità pubblica”.