È ufficiale , il piccolo fiore azzurro e vellutato che deve il nome di “non ti scordar di me“ ad una sfortunata coppia di giovani innamorati che passeggiavano lungo il Danubio raccogliendo myosotis, potrà essere sfoggiato sul bavero della giacca dei militari. Lo Stato Maggiore della Difesa ha, infatti, stabilito che «il Myosotis “è adottato quale simbolo floreale a carattere permanente, come tangibile elemento raffigurativo riferibile ai Caduti di tutte le guerre e delle missioni di pace, da indossare nelle già istituite giornate in memoria dei Caduti”. Così il 2 novembre (commemorazione dei defunti9, il 4 novembre (Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, L’11 novembre (Giornata del Veterano) ed il 12 novembre, (giornata del Ricordo dei Caduti Militari e Civili nelle Missioni Internazionali per la Pace), i militari d Italia potranno portare all’occhiello il myosotis quale segno di appartenenza all’ istituzione italiana
Ma cosa rappresenta questo fiore azzurro nella storia?
È una storia drammatica. Adolph Hitler, come è noto, ordinò la distruzione della Massoneria che in Germania aveva 85.000 iscritti attivi facendone giustiziare 80 mila mentre I restanti 5.000, per proteggersi ma riconoscersi usavano il Non ti scordar di me appuntato addosso Da quel momento e, soprattutto dalla fine del conflitto alla riapertura della gran Loggia a Bayreuth nel 1947, il Non ti scordar di me fu ufficialmente adottato come l’emblema della prima riunione annuale dei Fratelli sopravvissuti e ormai liberi dalla clandestinità. E così ogni delegato in occasione della Conferenza dei Grandi Maestri a Washington, D.C., ricevette uno di questi distintivi che ancora oggi rappresentano L appartenenza E nella storia nazista , nei campi e per le strade quali erano gli altri simboli? Una stella di David costituita da due triangoli sovrapposti, identificava i prigionieri ebrei. Un triangolo Marrone identificava i prigionieri rom. Un triangolo Viola identificava i prigionieri testimoni di Geova. Un triangolo nero identificava gli asociali ma anche i vagabond , etilisti, disabili, malati di mente , donne omosessuali e prostitute. Un triangolo rosa identificava gli omosessuali. Un triangolo rosso identificava i prigionieri politici
Il simbolo ha sempre rappresentato un distinguo, la distinzione di altro da seè, reietto perché differente , perché semplicemente libero . Anche oggi, quotidianamente, si è portati a disegnare una immaginaria lettera scarlatta su coloro che non seguono il gregge, che non si piegano alle logiche del branco che è forte solo se in gruppo, su chi cammina a testa alta e ha il coraggio e la libertà di guardare dritto negli occhi
E allora un grande plauso allo Stato, quello vero , quello che si occupa di difendere il presente / futuro dell’Italia, che ha riconosciuto l’alto valore simbolico di un semplice indifeso fiorellino che conserva nella sua memoria la resistenza alla violenza prevaricatrice del nazismo di allora e all ‘alto senso delle istituzioni di oggi, provando così a ripristinare le regole indiscutibili dello Stato.