“E’ un gesto di irresponsabilità verso tutta la città”. Così il presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale, Fabio La Ferla, insieme alla sua vice, Claudia De Luca, commenta la decisione dell’Amministrazione comunale di Siracusa di ripristinare la sosta a pagamento, da sabato scorso, al parcheggio Molo Sant’Antonio. L’ampia area riservata ad auto, moto e bus, è stata ad ingresso libero fino a tre giorni fa per venire incontro alle esigenze dei numerosi siracusani che si recavano all’hub vaccinale di via Nino Bixio. “Non si può far pagare il biglietto per la sosta dell’auto – aggiunge La Ferla – a chi deve vaccinarsi nella struttura più importante di tutta la provincia. Si priva così di un servizio utile chi lascia il proprio mezzo nel posteggio non per andare a svagarsi nella vicina Ortigia ma semplicemente per ottemperare ad un dovere sanitario”.
Il Comune ha motivato la sua decisione con il fatto che l’età media dell’utenza dell’hub si è notevolmente abbassata così come è in forte diminuzione il numero dei cosiddetti “fragili” da sottoporre a vaccinazione. I dati degli ultimi giorni però parlano di circa 1200 prenotazioni al giorno. “La scelta del Comune ha privato il centro vaccinale di un servizio importante perché molta gente non è disposta a pagare il parcheggio per recarsi in via Bixio – spiega La Ferla – e già in questi due giorni l’area parking si è svuotata. Il Comune ha fatto marcia indietro in un periodo ancora difficile dal punto di vista economico e sanitario. Pensare di fare cassa in questo modo non lo trovo corretto”.
Non solo. Palazzo Vermexio ha deciso anche di prevedere il pagamento di un euro per l’accesso ai wc del Molo Sant’Antonio, forniti di autopulenti e autosanificanti. “Se proprio occorre far pagare utenti e turisti – aggiunge il presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale – sarebbe stata più congrua una tariffa di 50 centesimi. E’ giusto che i servizi igienici siano puliti e igienizzati sempre, ma credo che imporre un ticket così spropositato non sia giusto. I turisti bisogna attirarli con l’offerta del territorio, non certamente facendo pagare loro così tanto anche un semplice bisogno fisiologico. Pensiamo che occorra più attenzione da parte del Comune. Purtroppo in tutto questo pesa – conclude La Ferla – anche la mancanza dell’organo di controllo, il consiglio comunale”.