Il pubblico ministero Gaetano Bono lascia la Procura aretusea per recarsi alla Procura Generale di Caltanissetta dove arriva da magistrato più giovane d’Italia. Proveniente dalla Procura di Crotone, Bono ha preso servizio a Siracusa il 3 gennaio 2018 e dopo poco tempo ha coordinato un’inchiesta che ha portato all’arresto di un agente di polizia penitenziaria al servizio dei clan. Tra le inchieste più rilevanti, il fallimento della catena Helios Hotel, consentendo la vendita degli immobili e il recupero nelle casse dell’erario della somma di 3,5 milioni di euro. Ha scoperto e fatto condannare madre e figlio responsabili delle estorsioni ai danni dei commercianti di Ortigia. Ha coordinato le indagini sul piromane che aveva appiccato un incendio il 14 agosto 2020 a Cavagrande, includendo nelle indagini anche un dipendente del comune di Avola per avere ommesso di redigere il catasto degli incendi. Ha riaperto le indagini per il caso di lupara bianca di cui sarebbe stato vittima il pachinese Emanuele Nastasi, e per il presunto suicidio di Angelo De Simone.
“Sono stati cinque anni importanti per la mia crescita professionale – ha commentato Bono, che proprio questa mattina si congeda – durante i quali ho costruito un bel rapporto con colleghi e avvocati. Tra le operazioni che ho coordinato citerei quelle per le quali c’è stata una reazione da parte delle vittime di reato che si sono riconosciute nella giustizia”.
Bono lascia in Cassazione il processo per l’omicidio del priolese Alessio Boscarino, per il quale due fratelli e un terzo priolese sono stati condannati in appello all’ergastolo. Il magistrato avolese ha coordinato la vicenda della morte del sottufficiale della Marina militare morto subito dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca, mentre una delle ultime operazioni portate a compimento, quella denominata “Fast shipping”, con la collaborazione della guardia di finanza e della squadra mobile, scoprendo un giro di farmaci ossicodone tra Augusta e gli Stati Uniti.