Nell’operazione della polizia, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Messina, che ha eseguito la confisca dell’azienda di smaltimento rifiuti ma ancora gestita dal clan di Barcellona Pozzo di Gotto, è stato coinvolto anche il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania,
Salvatore Virgillito. Al 59enne professionista sono contestati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori.
Virgillito, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Catania dal 2022, avrebbe permesso al capo clan barcellonese Domenico Ofria, nonostante i diversi provvedimenti di sequestro e confisca, di avere
una posizione dominante nella gestione dell’attività imprenditoriale sottrattagli, per effetto dell’intervento di decisioni giudiziarie, divenute definitive; e ciò pur a fronte di una amministrazione giudiziaria formalmente insediata da più di 13 anni per la gestione dell’impresa.
La ditta, destinataria di diversi provvedimenti giudiziari di sequestro e confisca, sin dal primo sequestro era stata affidata al commercialista,
Salvatore Virgillito, nominato amministratore giudiziario nel 2011. E il capomafia barcellonese proseguiva ad agire quale “titolare di fatto” anche grazie ai comportamenti dell’amministratore giudiziario,
«completamente asservito al potere mafioso del clan, nei cui confronti manifestava riverenza e compiacenza».
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