Dal Csm – Roma – La pratica del procuratore di Siracusa Francesco Paolo Giordano era stata inserita all’ordine del giorno di oggi ma è stata subito rinviata a breve termine per consentire alla difesa del magistrato di ricevere le notifiche di legge per proporre opposizione attraverso un ricorso alla giustizia amministrativa, in questo caso al Tar del Lazio, rispetto alla sede d’ufficio determinata dalla terza commissione del Csm. Il posto di sostituto procuratore alla Procura generale catanese, è stato pubblicato martedì e assegnato d’ufficio dal Consiglio superiore della magistratura proprio al procuratore Giordano. Infatti, la Terza commissione del Consiglio superiore della magistratura ha accolto la richiesta di trasferimento del capo della Procura di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, alla procura generale di Catania, come sostituto procuratore generale. Il plenum del Csm si pronuncerà la prossima settimana e in caso di conferma sarà dichiarato estinto il procedimento di trasferimento d’ufficio. “Da settimane ho fatto domanda in via principale per essere trasferito alla direzione nazionale antimafia come sostituto procuratore antimafia, dove ho esercitato funzioni negli anni 2004/2008, in linea subordinata alla procura generale di Catania, come sostituto procuratore generale”. Così ha chiarito poco fa il procuratore capo di Siracusa, Giordano.
Il procedimento d’ufficio per incompatibilità ambientale era scaturito in seguito all’esposto di 8 sostituti procuratori che aveva dato vita all’inchiesta sul Sistema Siracusa con l’arresto del sostituto Giancarlo Longo. Una seduta senza esito del Plenum del consiglio superiore della magistratura, chiamato a sciogliere la riserva sulla richiesta del procuratore Giordano di trasferimento in prevenzione alla direzione nazionale antimafia di Roma, con funzioni di sostituto procuratore, ovvero ratificare il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale come proposto dalla prima commissione.
Concetto Alota
