In questi giorni di grande incertezza e di pressante fibrillazione per le sorti del consiglio comunale, il sindaco Francesco Italia si dice dispiaciuto per il possibile epilogo della vicenda, si assolve da ogni responsabilità sulla paventata fine anticipata della consiliatura e, rifacendosi a un celebrato gioco a quiz, non lascia ma raddoppia. “Sin dall’inizio di questa vicenda – dice il primo cittadino – sono molto dispiaciuto per quanto prospettato dalla normativa regionale. La situazione verso cui si evolve determina un vulnus, una ferita che non ho di certo contribuito io a determinare”.
-Al centro della contestazione e del voto contrario in aula è la spesa di 20 mila euro per contributi, somma prelevata dal fondo di riserva. Che cosa risponde?
“Il consiglio comunale aveva approvato il consuntivo del 2017 anche con l’intervento di tanti di quei nomi che hanno votato contro il consuntivo dello scorso anno. Attenzione che nel fondo di riserva del 2017 era stata impiegata una somma di 110mila euro per attività culturali”. A questo punto il sindaco Italia produce la delibera del 6 dicembre dello scorso anno che ha per oggetto l’approvazione di gestione dell’anno 2017. Si evince che in quella circostanza hanno votato a favore dell’immediata esecutività dell’atto deliberativo 16 consiglieri, Barbagallo, Basile, Buccheri, Buonomo, Castagnino, Costantino Muccio, Di Mauro, Favara, Gentile, Gradenigo, La Mesa, Mangiafico, Pantano, Spataro, Torres e Zappalà. 2 i consiglieri che votarono contro, Russoniello e Trigilio mentre si astennero la presidente Scala e Messina.
-Una parte dei consiglieri sostiene che la bocciatura del rendiconto sia un chiaro segnale di sfiducia nei suoi confronti. Per lei, è così?
“II bilancio consuntivo non è un documento politico come, al contrario, il bilancio preventivo, approvato dalla giunta ad aprile, dopo anni di ritardi, e successivamente dal consiglio comunale in prima convocazione, con 13 voti a favore e senza alcuna difficoltà. Il conto consuntivo è solo la fotografia della spesa delle risorse. Vorrei ricordare che nel 2018 mi sono insediato a luglio quando il bilancio era stato quasi del tutto speso. Di che cosa parliamo?”.
-Lei è convinto che l’opposizione abbia travalicato ogni limite?
“C’è qualcuno – dice Italia – che preferisce distruggere, di favorire il clima di continua guerra, astio e odio che tende a demolire senza mettere al centro l’interesse del cittadino”.
-Qualora dovesse concretizzarsi la prospettiva dello scioglimento, lei ha intenzione di proseguire l’attività amministrativa?
“Lo scioglimento del consiglio comunale, che considero una prospettiva funesta, non si è ancora determinato. Personalmente continuo a sperare che ciò non accada. Nel caso in cui dovesse verificarsi, in coerenza con lo stile che ho dimostrato, continuerò a garantire un governo alla città, un confronto costante con i cittadini, con le associazioni di volontariato, con le categorie produttive. Io tengo sempre presente che ci sono 30 milioni di euro in arrivo e progetti da realizzare mentre io desidero lavorare e non stare sui giornali con la speranza di mantenere la poltrona, prerogativa di chi non sa cosa fare di meglio che distruggere chi, invece, vuole lavorare”.
Fin qui il primo cittadino, deciso a mantenere le redini della diligenza. Pronta la replica dell’opposizione che con il consigliere comunale Mauro Basile di Siracusa Protagonista ha depositato nelle ultime ore una nota all’assessorato regionale agli Enti Locali sulla tematica del conto consuntivo facendo rilevare la questione delle quattro partecipate e chiedendo la ripetizione del voto sul rendiconto. Nel frattempo, i consiglieri Alota e Castagnino hanno dichiarato di volere rinunciare ai gettoni di presenza “per evitare critiche sterili come quella di essere attaccati alle poltrone”.