Ha inscenato una nuova manifestazione di protesta un imprenditore carlentinese di 57 anni che sostiene di essere stato danneggiato dalla mafia. Questa mattina, come molte altre volte nel recente passato, si è fermato davanti al palazzo di giustizia di viale Santa Panagia con un cartello che recita “No alla mafia”. Chiede giustizia per presunti torti che avrebbe subito in passato e per rendere particolare il sit in odierno, ha pensato bene di ripulire dalle erbacce la lapide con la scritta Tribunale di Siracusa proprio davanti al palazzo. “Ho fatto un gesto simbolico – spiega Giuseppe Ciciulla – per fare comprendere la mia buona fede nel manifestare il mio disagio rispetto alla vicenda in cui sono stato coinvolto.
Nel 2003 ha subito il primo attentato all’auto che è stata fatta saltare in aria con dentro il figlioletto di appena cinque anni, per fortuna scampato al botto. “Nonostante abbia subito altri sei attentati, sono sempre stato dalla parte della giustizia – racconta -nNel corso degli anni ho subito anche la distruzione di trentacinque ettari di agrumeto e ho dovuto chiudere cinque aziende agricole. Ho anche collaborato nel 2016 per l’operazione antimafia “Terre emerse” contribuendo a fare condannare le quindici persone coinvolte però, fino ad oggi, non hanno pagato fino in fondo il conto con la giustizia. Tutte le denunce che io ho presentato le stanno archiviando come se non fosse accaduto nulla anzi, dicendo che io accuserei problemi di instabilità psichica”.