“Inclassificabile” di Gianni Pezzani, con Masha Sirago e Andrea Tinterri

“Mi chiamo Gianni Pezzani, ho sessantotto anni e sono terrorizzato fin dal giorno in cui il chirurgo Bianchini cinquattaquattro anni fa mi ha tolto, più precisamente strappato, girandole con una pinza d’acciaio, le tonsille. La mia vita sembra aver seguito, da allora, un percorso nel buio profondo, in un buio scoordinato e sordo” inizia così il racconto a pag.59 “Io sottoscritto” di “Inclassificabile”, il primo volume non fotografico di Gianni Pezzani (classe 1951), fotografo di moda noto per la sua ricerca artistica personale dai viraggi degli anni Settanta alle ultime sperimentazioni informali.
Il libro “Inclassificabile” è stato presentato mercoledì 10 maggio alle ore 18.30 presso lo spazio Après coup Bistrot (via privata della Braida 5, Milano) unitamente alla mostra di sei fotografie “Mouches à lire” (tra l’altro presentata durante “Mia Photo Fair” del 2016) durante un incontro conversazione sul narrare fotografico e no, dove è intervenuto anche il curatore Andrea Tinterri e l’attrice e scrittrice Masha Sirago (autore con Rocco Cesareo del testo teatrale “Ve lo racconto io Walter Chiari!”) che ha letto, per il folto pubblico intervenuto, il racconto “Io sottoscritto” per intero.
“Sono esattamente settanta giorni che studio la verza. Una verdura speciale, che supera il freddo invernale con le sue foglie grinzose e increspate mostrandoci varie sfumature di verde” si legge sulla copertina del libro “ di Gianni Pezzani che racconta: “Inclassificabile” è il titolo del libro ed è tratto da uno dei miei racconti. Mi reputo una persona inclassificabile nel panorama della letteratura e dell’arte, non mi lascio condizionare dagli schemi, mi sento completamente libero. Anche gli altri racconti rispecchiano questo, e do libero sfogo ai ricordi della mia infanzia passata con persone importanti della mia famiglia, la nonna, la mamma, il babbo, gli amici del babbo, che avevano un grande senso della libertà individuale. La mia infanzia a Parma, i miei studi di agraria a Firenze, l’inizio della mia carriera di fotografo a Milano e poi in giro per il mondo, soprattutto in Giappone e Indonesia” mi racconta Gianni Pezzani. “Mouches à lire” sono tratte da una serie di fotografie realizzate in diversi anni di lavoro dove le mosche sembrano leggere le parole delle frasi dei vari libri degli autori che io ho amato tanto, come un gioco per me!” conclude.
La fotografia, quali sfide deve affrontare con la facilità di sofisticazione e della diffusione virale incontrollata? “La fotografia è sempre stata usata da me per la narrazione, e nella mia professione anche se erano foto commerciali. Lo spirito narrativo identificava il mio lavoro. Anche se fotografavo un paio di scarpe o una camicia cercavo sempre di dare l’intento di raccontare. Oggi la fotografia è tutto un altro mondo e modo di intendere, dove puoi costruire immagini molto più facilmente, con mezzi sofisticatissimi, ma sta uniformando il modo di vedere perché i mezzi tecnici ti danno già delle indicazioni rigide e precise, preimpostate” spiega Gianni Pezzani.
“Forse la verza” e “Io sottoscritto” sono duei racconti che compongono il volume “Inclassificabile”, edito da Nuova Editrice Berti (12x24cm 160pp,18euro,2023).
Masha Sirago

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