Il pm Andrea Palmieri ha chiuso la requisitoria sollecitando al gup del tribunale, Andrea Migneco, una sentenza di assoluzione con formula piena nei confronti di due dipendenti dell’Inda, istituto nazionale del dramma antico, Vanessa Mascitelli e Corradina Riccioli, responsabili organizzativi della Fondazione. Il processo, con rito abbreviato, è quello scaturito dall’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dall’allora procuratore Francesco Paolo Giordano, denominata “Dramma moderno: una presunta indebita acquisizione di contributi comunitari per oltre 2 milioni di euro; 16 fra dirigenti dell’Inda, funzionari dell’assessorato regionale al Turismo della Regione Sicilia e un revisore contabile, furono raggiunti nel mese di luglio 2015 da un avviso di conclusione indagine e dal contestuale avviso di garanzia per i reati di truffa aggravata e falso ideologico.”
L’indagine giudiziaria è scaturita da una segnalazione dell’assessorato regionale al Turismo, che aveva denunciato delle irregolarità nell’erogazione di contributi comunitari relativi al Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, concessi all’Istituto nazionale del dramma antico per gli anni 2009 e 2010.
La posizione delle due dipendenti, difese dall’avv. Luigi Latino del Foro di Catania, è stata stralciata rispetto a quella degli altri 10 imputati, tutti assolti perché il fatto non sussiste dai reati di falso ideologico e truffa aggravata. Dopo la requisitoria del pm Palmieri, il gup ha fissato una nuova udienza per il martedì 11 dicembre per emettere il verdetto.
Il legale difensore si è associato alla richiesta del pm, sollecitando al giudice la loro assoluzione con formula piena sostenendo che Mascitelli e Riccioli non ricoprissero alcun ruolo dirigenziale o comunque tale da disporre dei contributi destinati all’Istituto nazionale del dramma antico. A favore delle due donne ci sono le pronunce dei giudici del riesame di Catania e della Corte di Cassazione, concordi nel ritenere insussistenti le ipotesi d’accusa contestate.