Il sindaco di Noto, Corrado Figura e il suo predecessore, Corrado Bonfanti, sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura a seguito del sequestro, disposto dal Gip del Tribunale di Siracusa del depuratore Noto gestito dalla Aspecom. In tutto sarebbero sette gli indagati, compreso il dirigente ed ex manager della Aspecom.
Per gli inquirenti, una parte dei reflui civili della città di Noto sarebbe stata sversata in mare senza il trattamento da parte dell’impianto, provocando un danno ambientale di proporzioni importanti. Nel dicembre dello scorso anno la Capitaneria di Porto di Siracusa sequestrò tre depositi connessi ad un impianto di depurazione di acque reflue, civili, in contrada Calabernardo. Un’inchiesta non strettamente connessa con quella culminata con l’odierna apposizione dei sigilli all’impianto di Noto.
“Sono molto sereno e fiducioso sul lavoro della magistratura – ha detto l’ex sindaco Corrado Bonfanti -. Come amministrazione abbiamo sempre attività tutte le iniziative necessarie mai problemi sono evidenti anche perché eravamo da anni in attesa dell’Assemblea territoriale idrica di Siracusa che lo scorso settembre ha aggiudicato al aggruppamento temporaneo di impresa – formato da Acea e dalla società Cogen – la gara per la selezione del socio privato di Aretusacque spa, società mista che sarà partecipata al 51% dai Comuni del territorio. Massima collaborazione e ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
“Si tratta di un’inchiesta precedente la mia amministrazione – dice il sindaco di Noto, Corrado Figura -, che si è conclusa quando io ero in carica da circa un mese. La mia amministrazione anzi ha effettuato in questi anni interventi in tutti gli impianti di depurazione e richiesto finanziamenti alla Regione”.