I capi d’accusa per corruzione, concussione e rivelazione di segreti d’ufficio, mossi nei confronti del Direttore dell’ Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, di un suo collaboratore e di altre tre persone, compreso un consulente del lavoro, danno la cifra di quanto si stia abbassando la guardia sul terreno della legalità, della cultura del lavoro e dei diritti dei lavoratori nel nostro territorio. Se finanche un Istituto preposto alla vigilanza sul mondo del lavoro, al controllo sul rispetto di norme e tutele, precipita in un vortice corruttivo caratterizzato da una presunta fitta rete di contatti fra corrotti e corruttori, significa che la fiducia sociale subisce un contraccolpo pericoloso per la tenuta istituzionale e democratica della nostra comunità. E se questo accade in un tempo di enorme crisi lavorativa ed occupazionale, rischia di avere un effetto deflagrante sull’equilibrio sociale già fortemente messo alla prova dalla fragilità del nostro tessuto economico e produttivo. Da parte nostra, fermo restando l’incondizionata fiducia nell’operato della magistratura, seguiremo da vicino l’intera vicenda e valuteremo le azioni da intraprendere, anche in sede giudiziaria se necessario, per tutelare gli interessi collettivi dei lavoratori che ci onoriamo di rappresentare.