Per l’indagine sul presunto sversamento di reflui in mare, che risale al 2020, l’Isab sostiene “è stata già depositata una relazione tecnica, redatta da collegio peritale di esperti particolarmente autorevoli, designato dal giudice competente, che ha concluso nel senso di escludere la compromissione dell’acqua di mare in prossimità dell’immissione del canale Alpina, recettore dello scarico del Tas di Isab, dei relativi sedimenti nonché dell’aria del comprensorio di Priolo”.
L’azienda continua: “Isab è confidente che anche a esito dell’ulteriore supplemento d’indagine disposto limitatamente all’ambiente marino nell’ambito dello stesso incidente probatorio, vengano confermate le conclusioni della perizia”.