A luglio l’inflazione tendenziale ripiega di un decimo di punto percentuale dal record di giugno (+8,0%) a +7,9%, mentre l’indice dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,4% su base mensile.
E’ quanto risulta dalle stime Istat di luglio.
A influire sul rallentamento il calo dei beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) grazie soprattutto ai beni energetici regolamentati (da +64,3% a +47,8%) e solo in minima misura dagli energetici non regolamentati (da +39,9% a +39,8%). L'”inflazione di fondo”, al netto di energetici e alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli energetici da +4,2 a +4,7%.
Forte accelerazione dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che si porta al livello record di +9,1%, registrando così un aumento che non si osservava da settembre 1984. Lo segnala l’Istat nelle sue stime preliminari di luglio. Accelerano, infatti, sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,2% a +9,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,4% a +8,7%).
L’inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nella restante parte dell’anno, è pari a +6,7% per l’indice generale dei prezzi, e del +3,3% per la componente di fondo, (al netto degli energetici e degli alimentari freschi).
L’inflazione nell’Eurozona tocca un nuovo record: a luglio è salita all’8,9%, dall’8,6% di giugno, livelli mai registrati dalla nascita dell’Unione economica e monetaria. Lo rende noto Eurostat nella sua stima flash. La corsa dell’inflazione media continua a essere trainata dalla dinamica dei prezzi dell’energia: +39,7% a luglio, rispetto al +42% di giugno. Seguono alimentari, alcol e tabacco (9,8%, rispetto all’8,9% di giugno), beni industriali non energetici (4,5%, contro il 4,3% di giugno) e servizi (3,7%, contro il 3,4% di giugno).