“I dati Istat di oggi confermano, come da sempre sostenuto con convinzione, che la finanza pubblica è in una condizione migliore del previsto”. Lo dichiara il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. “L’avanzo primario certificato oggi dall’Istat – prosegue – è una soddisfazione morale. La crescita corrisponde a quella che avevamo aggiornato a dicembre”.
“Naturalmente tutto questo è confortante ed è ragione di soddisfazione. Ma non possiamo fermarci – conclude – ora la sfida è la crescita in un contesto assai problematico non solo italiano ma che coinvolge tutta Europa”.
Oggi l’Istat ha elaborato in via provvisoria le stime del conto consolidato per il 2024: l’indebitamento netto in rapporto al Pil è stato pari a -3,4% (-7,2% l’anno precedente), un dato migliore delle previsioni contenute nel Piano strutturale di bilancio italiano. In valore assoluto, l’indebitamento netto per il 2024 è stato di -75.547 milioni di euro, in diminuzione di circa 78,7 miliardi in confronto all’anno precedente.
Il debito pubblico è salito al 135,3% del Pil, risultando tuttavia inferiore sia rispetto a quello indicato nelle stime del Psb, pari al 135,8%, sia alle previsioni dei principali enti e istituzioni nazionali e internazionali (Moody’s 139,7%, Commissione Europea 136,6%, FMI 136,9%, Confindustria 136,9%, Prometeia 135,9%).
Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è positivo e pari a 9.633 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del +0,4% (-3,6% nel 2023). Prendendo in considerazione l’ ultimo “Fiscal Monitor” del FMI, l’Italia è l’unico paese del G7 dopo il Covid a tornare in avanzo primario già nel 2024.