La guerra del gas si combatte anche online

Continuano incessanti gli attacchi hacker in queste ultime settimane verso strutture sanitarie, pubbliche, private ma anche verso grandi aziende italiane del settore energia quali ENI e GSE.

È molto probabile secondo Biagino Costanzo responsabile dell’Osservatorio Securty di AIDR, che non sia un caso e che sia un progetto pianificato per colpire le infrastrutture strategiche anche in vista delle prossime elezioni di settembre.

I gruppi che rivendicano questi attacchi massici ransomware cambiano nomi ma dietro si ritrovano sempre gli stessi. Anche in questo caso BlackCat è figlio dei più famosi Darkside e Revil.

È ormai chiaro che gli attacchi si concentrano anche sulle strutture energivore e da parte di chi ricatta minacciando l’interruzione totale dell’approvvigionamento del gas con il rischio reale, in prospettiva, di fomentare difficoltà economica, scoramento, rabbia fino ad arrivare al disordine sociale. E nel Paese dei Nimby (not In My BackYard- non nel mio cortile) dove potevamo e da anni renderci più autonomi se solo avessimo spinto e non bloccato le infrastrutture necessarie, il terreno è più fertile.

Bene ha fatto, conclude la nota di AIDR, il Presidente Draghi a convocare immediatamente insieme al Prefetto Gabrielli il Comitato Interministeriale per la Cybersicurezza per fare il punto di attenzione su quello che sta accadendo e il Sottosegretario Gabrielli ha affermato che “viviamo il tempo del digitale, del cibernetico”, in cui “la minaccia ibrida ha ormai da tempo preso il sopravvento sulla guerra fisica”.

Avevamo già parlato di prevenzione e finalmente il governo ha inserito nel decreto Aiuti una norma bis per consentire alla nostra intelligence di adottare misure di contrasto in ambito cibernetico davanti a “minacce che coinvolgono aspetti di sicurezza nazionale e non siano fronteggiabili solo con azioni di resilienza”, ovvero anticipare un attacco operare una controffensiva.

 

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By Redazione

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