Nel Reich, i provvedimenti restrittivi e persecutori nei confronti degli ebrei si aggraveranno nel corso degli anni per sfociare nella violenza della “Notte dei Cristalli”. Il 7 novembre 1938 il giovane ebreo Herschel Grynszpan, di origine polacca, sconvolto dalla vicenda della sua famiglia espulsa dalla Germania, sparò a von Rath, un diplomatico dell’ambasciata tedesca a Parigi che morì due giorni dopo. Il 26 ottobre 1938, Himmler aveva ordinato alla polizia di arrestare tutti gli ebrei di nazionalità polacca e di espellerli entro la mezzanotte del 29, verso la Polonia. Molti di questi ebrei, che la Polonia aveva privato della nazionalità, vennero dai polacchi respinti alla frontiera. Il padre di Herschel, Shmuel Grynszpan, era stato espulso dalla Germania il 28 ottobre, con altri circa 17.000 ebrei che poterono portare con sé solo una valigia e 10 marchi. Respinti dalla Polonia rimasero a lungo in terra di nessuno, la maggior parte vivendo in stalle e senza cibo.
Per i nazisti quanto accaduto a Parigi fu il pretesto per scatenare una “spontanea reazione” del popolo tedesco, gestita in realtà dal Partito nazista. Subito dopo un discorso di Goebbels ai “vecchi combattenti” del partito nazista alla Altes Rathaus di Monaco, nella notte tra il 9 e il 10 novembre venne scatenata una violentissima caccia all’ebreo, un vero e proprio pogrom, nel corso del quale vennero distrutti e saccheggiati almeno 7.500 negozi e magazzini, date alle fiamme e saccheggiate 267 sinagoghe (76 quelle distrutte). 118 ebrei vennero assassinati e molti feriti. Centinaia le donne violentate. Ci furono non pochi suicidi. I bambini cacciati dagli orfanotrofi. Circa 27.000/30.000 gli ebrei arrestati e spediti nei KL. I nazisti affermarono che erano stati inviati nei KL “per proteggerli dall’ira popolare”. 10.454 finirono a Buchenwald, altri 10.911 a Dachau, tra brutalità estreme. Altri ancora a Sachsenhausen. Subito dopo la Notte dei Cristalli, il ministero della Giustizia annunciò che non sarebbero stati perseguiti quanti avevano danneggiato proprietà degli ebrei. Inoltre, con un decreto del 21 novembre, agli ebrei fu imposto il pagamento di una “sanzione” di un miliardo e centoventi milioni di marchi, dalla quale gli ebrei proprietari di locali danneggiati avrebbero potuto detrarre una quota parte dei costi delle riparazioni necessarie. I danni erano stati stimati complessivamente in circa un centinaio di milioni. I risarcimenti dovuti agli ebrei assicurati da parte delle assicurazioni, di fatto requisiti, dovevano essere versati non a loro ma direttamente al Reich. Anche il costo dello sgombero delle macerie era a carico delle Comunità ebraiche. Nel suo diario il ministro degli esteri italiano Galeazzo Ciano, alla data del 13 novembre 1938, annotò che il Duce aveva criticato l’ammenda imposta dai nazisti, ritenendo anche eccessivo il valutare la vita di von Rath in settemila milioni di lire italiane. Anche in Austria si verificarono estreme violenze che portarono all’uccisione di 27 ebrei, alla distruzione di 42 sinagoghe ed all’arresto di 6.500 persone per la maggior parte deportate a Dachau. Seguì un ulteriore inasprimento delle persecuzioni, tra le quali l’espulsione degli ebrei da tutte le scuole, con il divieto alla partecipazione a tutte le manifestazioni culturali, nonché la proibizione all’ingresso nei cinema, teatri, mostre d’arte, conferenze, concerti.
Alcuni rapporti ufficiali, incompleti per altro, parlano di 815 negozi distrutti, 171 case incendiate, 191 sinagoghe bruciate, 14 cappelle di cimiteri, sale di riunione e locali comunitari demoliti. Un rapporto del capo della polizia di sicurezza Heydrich a Göring, dell’12 novembre, indica 815 negozi distrutti, 29 rivendite incendiate o distrutte, 191 sinagoghe incendiate e 76 completamente distrutte.
Il verbale della riunione del 12 novembre 1938, tenutasi al ministero dell’Aviazione e presieduta da Göring, è stato esibito come prova a carico dello stesso Göring al processo di Norimberga. Wolfang Benz, alla luce di più recenti indagini parla di circa 1.000 tra sinagoghe e luoghi di culto devastati.
NOTTE DEI CRISTALLI
(Telegramma del 9 novembre 1938, ore 23.55)
Berlino n. 234 404 9-11-2355
A tutte le sedi e le direzioni della Polizia di Stato. Ai direttori o loro sostituti.
Questo telegramma deve essere inoltrato con la massima urgenza.
1. Entro brevissimo tempo avranno luogo in tutta la Germania azioni contro gli ebrei e in particolare contro le loro sinagoghe. Non devono essere disturbate. Però, d’accordo con la polizia d’ordine, devono essere impediti saccheggi e altri eccessi particolari.
2. Qualora nelle sinagoghe si trovi importante materiale d’archivio, questo deve essere messo al sicuro con misura immediata.
3. Occorre preparare l’arresto di circa 20.000-30.000 ebrei del Reich. Siano scelti in primo luogo ebrei abbienti. Disposizioni più particolareggiate saranno diramate nel corso di questa notte.
4. Qualora nelle future azioni vengano trovati ebrei in possesso di armi, devono essere adottate le misure più rigorose. Per le azioni generali possono essere chiamate le truppe ausiliarie delle SS e le Allgemeinen SS. Il comando delle azioni deve essere assicurato in ogni caso con opportune misure dalla polizia di Stato.
Poscritto per la polizia di Colonia:
Nella sinagoga di Colonia si trova materiale particolarmente importante. Esso deve essere posto immediatamente al sicuro tramite misure urgentissime prese d’accordo con il servizio di sicurezza.
Gestapo II Muller
Questo telegramma è segreto
(R. Schnabel, Il disonore dell’uomo. Lerici 1962)