La Polizia di Stato in prima linea contro bullismo e cyberbullismo

Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Questo fenomeno odioso, diffuso tra giovani e giovanissimi, si manifesta nel mondo reale e in quello virtuale, come se fossero i due lati di una stessa medaglia. Nessuno dovrebbe ambire di indossarla al collo come fosse una vittoria. Tutti invece, dobbiamo impegnarci a sconfiggere questi comportamenti contemplati nel nostro ordinamento come reati.

Quando un individuo “forte” manifesta aggressività nei confronti di un altro “debole”, ripetuta nel tempo, in modo intenzionale e facendo leva su una posizione di squilibrio nei rapporti umani, lo sta bullizzando. Quando questi atti di intimidazione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica, hanno come teatro la Rete, si parla allora di cyberbullismo.

La Polizia di Stato è in prima linea nel contrasto di queste condotte violente e vessatorie e lo fa attraverso campagne di sensibilizzazione di ragazzi, genitori e docenti.

Gli specialisti della Polizia postale, con la campagna educativa “Una vita da social”, hanno l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei più piccoli verso un uso consapevole dei social network. Rivolgendosi ai ragazzi, li avvisano sui rischi di carattere giuridico e sugli effetti che determinati modi di agire prevaricatori e detestabili possono avere sulla sfera delle altre persone.

Attraverso l’App YouPol chiunque può segnalare alla Polizia episodi di bullismo o cyberbullismo. La comunicazione può avvenire anche in forma anonima. L’applicativo mette in contatto i cittadini con i poliziotti delle sale operative della questura e lo fa con lo strumento che quotidianamente un po’ tutti teniamo in mano o nelle tasche. È scaricabile gratuitamente per i dispositivi Android e Ios e può essere utilizzata pure per “denunciare” casi di spaccio di stupefacenti o violenza di genere.

Il legislatore con la legge n.71/2017 ha rafforzato il ruolo del Questore quale “Autorità di prevenzione sociale”, compito già attribuito all’Autorità provinciale di pubblica sicurezza per la prevenzione degli atti persecutori e per quelli di violenze domestiche. L’articolo 7 della legge configura l’ammonimento come un provvedimento finalizzato a tutelare la vittima di cyberbullismo prima che sporga denuncia e allo stesso tempo a preservare il minore autore dei fatti da un procedimento penale, avvertendolo sul disvalore sociale dei suoi atteggiamenti e invitandolo a un percorso di ravvedimento.

Comments

comments

By Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Related Posts

× Segnala