Potente è la disfida tra Elon Musk e Mark Zuckerberg – soprattutto a livello di business. Il combattimento di arti marziali miste in una gabbia (Mma) tra i due big dell’economia globalizzata, diventato un tormentone estivo, si terrà in Italia in una «location epica». A rivelarlo è stato lo stesso Musk in un post su X (l’ex Twitter, il social di cui è proprietario) ammettendo di averne parlato con la premier Giorgia Meloni e con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, allineati sul luogo suggestivo. Il patron di Tesla ha poi aggiunto la parola «gladiatore».
Quanto basta per aprire il toto-sito del duello che dovrebbe svolgersi il 26 agosto (rigorosamente in diretta mondiale streaming su X e Meta, le piattaforme social dei due miliardari), se Musk non dovrà operarsi prima a una spalla. Esclusa la soluzione più scontata: «Non si terrà a Roma», precisa il ministro Sangiuliano ammettendo di avere avuto «una lunga e amichevole conversazione con Musk». E così, fra le critiche delle opposizioni (è «semplicemente allucinante che il patrimonio culturale italiano venga messo a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti», sbotta Carlo Calenda), risalgono le quotazioni di Pompei e dell’Arena di Verona.
Ma c’è un’alternativa. «La facciano a Taormina, siamo pronti ad accoglierli nel nostro meraviglioso Teatro antico: un sito più epico e suggestivo di questo non esiste», propone il sindaco Cateno De Luca al ministro. Tanto più che lo stesso Sangiuliano ha spiegato che «un’ingente somma, molti milioni di euro, sarà devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini». E perché non alla Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, eccellenza mondiale a rischio chiusura? «Noi ci siamo!», assicura “Cateno”. Che magari, in cuor suo, spera pure di fare l’arbitro di questo combattimento. Musk e Zuckerberg non sanno cosa li aspetterebbe.