Conferenza stampa del Capo della protezione civile Angelo Borrelli alle ore 18 del 5 marzo:
- 3.858 le persone che hanno contratto il virus, attualmente positivi 3296, 148 deceduti e 414 guariti.
Tra i 3.296 positivi:
- 1165 si trovano in isolamento domiciliare
- 1790 ricoverati con sintomi
- 351 in terapia intensiva
Consulta le tabelle:
Avviso: a partire dal 28 febbraio l’aggiornamento quotidiano della Protezione Civile si terrà soltanto alle 18.
Avviso: a partire dal 28 febbraio il numero dei deceduti sarà confermato dall’Istituto superiore di sanità dopo aver stabilito la causa di morte per Coronavirus.
Vai al sito:
Guarda
I primi casi in Italia
I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall’Istituto Spallanzani, dove sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Il 26 febbraio sono stati dichiarati guariti.
Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, Comune della Lombardia in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.
Sorveglianza e controlli
Nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale.
L’Italia ha bloccato il 30 gennaio con un’Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.
Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza, stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli.
Misure di contenimento
Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge il 23 febbraio 2020 con misure per il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi. Successivamente sono stati emanati tre Decreti del Presidente del Consiglio attuativi, prima il DPCM del 23 febbraio 2020 poi il DPCM del 25 febbraio 2020, infine il DPCM del 1° marzo che sostituisce i precedenti e distingue le misure sulla base delle aree geografiche d’intervento.
1. Misure applicabili nei comuni della “zona rossa” (Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; Vo’)
Dove vige il divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale.
2. Misure applicabili nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona
Tra cui la sospensione degli eventi, delle competizioni sportive e delle scuole fino all’8 marzo o l’apertura in modalità contingentata dei locali aperti al pubblico e dei lughi di culto.
3. Misure applicabili nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona
Per le quali si stabilisce anche la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.
4. Misure applicabili nella regione Lombardia e nella provincia di Piacenza
Dove si applica anche la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
5. Misure applicabili sull’intero territorio nazionale
Tra queste la promozione del lavoro agile, la sospensione delle gite scolastiche, l’obbligo di certificato medico per il ritorno a scuola dopo cinque giorni di assenza, attività didattica a distanza, la proroga dei termini per l’esame guida.
Tali misure sono state integrate e ampliate dal Dpcm del 4 marzo, che dispone tra l’altro la sospensione dell’attività didattica nelle scuole e nelle università.