Il leader della Lega, Matteo Salvini, si dice favorevole a un governo Draghi sostenuto da tutto l’arco parlamentare. Compreso il Movimento 5 Stelle. Salvini parla ai microfoni di Sky Tg24 e risponde chiaramente a chi gli chiede se è disposto a entrare nella stessa maggioranza dei suoi ex alleati pentastellati: “Chi sono io per dire no? Noi con Draghi non diremo non voglio tizio. Certo, se i Cinque Stelle dicono che vogliono la patrimoniale, penso che anche Draghi sia d’accordo, servono meno tasse”. L’augurio di Salvini, però, è di una maggioranza larga: “A me piacerebbe che ci fossero tutti, che si ascolti Mattarella e si metta l’interesse del Paese davanti all’interesse del partito. Mi dispiace che altri mettano veti, non è questo lo spirito di Mattarella”.
Il leader della Lega parla del ruolo che potrebbe avere il suo partito in caso di sostegno al presidente incaricato, Mario Draghi: “Vogliamo parlare di cose da fare. Se sei dentro sei dentro, ti prendi gli onori e gli oneri”. “Governi tecnici alla Monti li abbiamo già provati…”, aggiunge Salvini ricordando che “noi vediamo il professor Draghi domani, se c’è disponibilità al confronto su un’Italia basata sulla crescita e sul lavoro, noi ci siamo. E se ci siamo ci siamo in carne e ossa”.
Il concetto viene ribadito da Salvini parlando proprio a Sky: “Non sono per le mezze misure: se sei dentro dai una mano, ti prendi onori e oneri. Io ricordo che nel dopoguerra nei governi c’erano tutti. Dopo ognuno ha ripreso la sua via ma penso che questo sia un momento tale per cui ci sia bisogno delle energie di tutti”. Parlando con i cronisti il leader del Carroccio prosegue: “Contiamo di parlare dei temi che riguardano l’Italia, il nostro problema non è sui singoli o sui partiti, siamo persone aperte e leali e non possiamo dire sì a prescindere o no a prescindere. Siamo a disposizione, l’interesse del Paese viene prima di tutto. Ho letto che altri hanno detto ‘mai con Salvini’, noi parliamo di Italia e non lo diremo mai. Certo, non diremo mai sì a chi vuole la patrimoniale o l’azzeramento di quota 100, ma non è un no a persone o simboli, sarebbe un no sui temi”.
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