“Il movimento Ora nasce dall’incontro di una generazione, un gruppo di giovani che perseguono una visione comune: risollevare le sorti di Lentini. […] i nostri interlocutori e futuri alleati non sono i partiti politici di cui si rifiutano le influenze.” Non abbiamo e non avremo colore politico di appartenenza.”
In questo modo ci presentavamo agli elettori nella scorsa tornata elettorale. Questo è il movimento grazie al quale è stato eletto il sindaco, 9 consiglieri di maggioranza (appartenenti tutti al medesimo gruppo), nominati 4 assessori, ma soprattutto che ha reso partecipi una moltitudine di cittadini alla politica lentinese.
Questa memoria non serve ad aprire una polemica né a criticare le scelte prese dal sindaco, parte della giunta e gran parte dei consiglieri comunali di Ora, i quali hanno deciso di aderire al partito di Renzi “Italia Viva”. Ritengo che la politica sia in continua evoluzione, che questa cambi spesso i propri sfondi, legittimamente, ma non voglio entrare nel merito se non confermando l’intenzione di non aderirvi.
Tanti sono stati i risultati amministrativi raggiunti in questi anni dalla Giunta e molti gli obiettivi prefissati che sono stati poi realizzati, nonostante le innumerevoli difficoltà, al fine di dare un nuovo volto alla città di Lentini.
Questa memoria serve piuttosto a prendere atto di un elemento oggettivo: che le premesse iniziali, di fatto, sono cambiate. Non sono più le stesse. I nuovi scenari politici hanno reso oltremodo evidente la trasformazione in atto delle radici e delle sorti della comunità di “Ora”.
Il messaggio -quello autentico- la visione di fondo che ha accomunato tutti noi (sindaco, giunta, consiglieri comunali e cittadini membri del movimento) a guidarci nella volontà di scendere in campo, resta sicuramente valido, ma questo viene rivestito oggi da una differente e contrastante connotazione politica, lontana dagli esordi.
Come può definirsi apartitico un movimento il cui presidente, nonché fondatore, nonché leader di riferimento, nonché il sindaco, e gran parte dei suoi rappresentati aderiscono ad un partito? Come può il movimento, il quale contava fino a ieri di una larga rappresentanza istituzionale e godeva del più ampio consenso (prima lista per numero di voti a lentini), continuare ad operare senza che questi scenari non mutino profondamente l’agire politico dello stesso?
Le conseguenze di tali scelte ci sono e sono arrivate in tempi brevissimi soprattutto all’interno del gruppo di Ora, manifestandosi nella volontà di alcuni di non investire più nel progetto.
Il coordinatore del movimento si è dimesso pochi giorni dopo dalla comunicazione di adesione del Sindaco ad Italia viva, in quanto scelta non condivisa e non in linea con i propri principi.
Il direttivo è decaduto per scadenza di mandato e non vi è all’orizzonte la decisione di rinnovarlo. Gli eventi annuali del movimento sono saltati e il tutto trova la chiave di lettura nelle ultime scelte politiche locali, simbolo dell’inerzia del movimento e dei malumori che si sono innescati all’interno dello stesso.
Sono fedele al mio mandato politico, ma ciò che oggi rappresento in consiglio comunale non è più quel movimento all’interno del quale sono stata eletta, perché le ultime preferenze di partito adottate, ne hanno mutato inevitabilmente le forme e ne hanno snaturato l’essenza. E ciò mi costringe a prendere le distanze da quello che -ad oggi- non è altro che un simbolo, svuotato delle sue componenti essenziali che fino a ieri ne caratterizzavano l’esistenza.
Sono fedele al mio mandato politico ed è pertanto che decido di non restare.
Ciò nonostante, sia per chi resta che per chi va via, non ne farò mai una questione di coerenza.
Coerenza significa costanza nel pensiero e nelle azioni e, al contempo, non significa aggrapparsi alla sponda di un’idea originaria, specialmente se sono cambiati i contesti, le prospettive e le dinamiche che animavano quei progetti.
Per tutto quanto detto prendo le distanze dal gruppo consiliare “Ora”, dichiarandomi indipendente.
Resta fermo il mio sostengo all’azione amministrativa della giunta Bosco.