Preg.mo presidente Nello Musumeci,
le associazione ambientaliste, le associazioni di categoria nonché personalità pubbliche Le scrivono per descrivere la grande preoccupazione che porta l’autorizzazione al permesso di ricerca di idrocarburi fossili nel “Fiume Tellaro”.
Abbiamo trascorso anni a curare il nostro territorio, a gestirlo, a denunciare.
Abbiamo lottato quando c’era da lottare e mediato quando possibile.
Abbiamo curato gli aspetti ambientali e naturali, abbiamo valorizzato gli aspetti archeologici, abbiamo investito in prodotti agricoli standardizzandoci nell’eccellenza, abbiamo creduto nell’export come nel turismo, e i dati sono stati gratificanti: siamo diventati modello d’amore per il proprio territorio.
Oggi consideriamo estremamente rischioso, oltre che anacronistico, perseguire modelli di sviluppo superati, anche la sola ipotesi di nuove trivellazioni, in una fetta di territorio dal tessuto fragile, che costa fatica mantenere in uno stato culturalmente ed economicamente soddisfacente, una lingua di terra vocata alla salvaguardia della propria Storia ed alla tutela del patrimonio naturalistico.
Salvaguardia e tutele che vengono messe duramente alla prova come nel recente caso dell’inquinamento causato dal pozzo 16 di proprietà Eni nella valle dell’Irminio in territorio di Ragusa di poco tempo fa ed ancora senza soluzione.
Presidente chiediamo lo stop a queste indagini geofisiche in un territorio caratterizzato dalla presenza di ben sei aree SIC della rete di Natura 2000. Non vogliamo una altro caso Basilicata – centro oli val d’agri -.
Presidente chiediamo tutti uniti un passo indietro ora prima che sia troppo tardi: alcuni sindaci hanno già preso posizione pubblicamente e altri li seguiranno. Presidente anche noi vorremmo che la Sicilia «diventi bellissima».
Coordinamento Comitati No Triv del Val di Noto
(composto da numerose associazioni ecologiste, turistiche, culturali, archeologiche e del comparto agroalimentare)