Abuso d’ufficio in concorso è l’accusa per la quale dovranno sottoporsi a processo l’ex sindaco di Melilli, Giuseppe Cannata, e un funzionario del comune melillese. Il decreto che dispone il giudizio è stato emesso dal gip del tribunale aretuseo, Carla Frau, su richiesta del pm Tommaso Pagano. Oltre a Cannata, il rinvio a giudizio riguarda anche Luigi Marchese, sostituto responsabile del VI settore. La vicenda nella quale sono stati coinvolti risale al 5 dicembre 2016. I due imputati avrebbero violato la legge regionale 22 del 1986 secondo cui l’iscrizione all’albo regionale delle istituzioni assistenziali dipende l’accertamento del possesso dei requisiti strutturali e organizzativi. Per l’accusa i due avrebbero proceduto alla revoca in autotutela del parere favorevole all’iscrizione all’albo regionale da parte della cooperativa sociale “Spaider per la Parità dei diritti”. Cannata, in sostanza, avrebbe invitato il responsabile del settore a revocare il parere favorevole espresso dal Comune richiamando il contenuto delle delibere di giunta nelle quali era riportato l’indirizzo politico del Comune di Melilli, contrario all’apertura di nuovi centri immigrati sia di prima sia di seconda accoglienza.
Per il pm Pagano la decisione di revocare la delibera avrebbe avuto connotati squisitamente politici, atteso che la legale rappresentante della cooperativa in questione, Ester Sbona, che al processo è parte lesa (assistita dall’avvocato Maria Spurio), sorella dell’allora presidente del consiglio comunale Salvatore Sbona, con cui Cannata era da tempo in conflitto politico. La revoca del parere ha provocato un danno alla cooperativa che non ha potuto aprire il centro di accoglienza. La prima udienza del relativo processo è stata fissata per il 27 settembre del prossimo anno davanti al tribunale penale in composizione collegiale.