Gli otto valorosi appartenenti alla Polizia di Stato, già attivi collaboratori della Resistenza, decisero di unirsi alla formazione partigiana “Santo” della III Brigata Garibaldi ma vennero catturati dai tedeschi e torturati per quattro giorni, prima di essere fucilati, tra il 23 e il 25 giugno 1944, a Salvatelle di Terricciola (PI) e a Nugola, frazione di Collesalvetti (LI).
La cerimonia odierna si è svolta alla presenza dei familiari del brigadiere di Pubblica sicurezza Nicola Bucci, delle guardie Giovanni Cannata, Francesco Citro, Orlando Tomietto, delle guardie ausiliarie Washington Copernico, Orlando Marinai, Umberto Petrucchi e del sottotenente Vittorio Labate.
All’apposizione delle pietre hanno preso parte, inoltre, il prefetto ed il questore di Livorno, Giancarlo Dionisi e Giusy Stellino, i sindaci di Livorno e Collesalvetti, Luca Salvetti e Sara Paoli, il senatore Manfredi Potenti ed il comandante dell’Accademia navale della Marina militare Lorenzano Di Renzo.
La posa delle pietre, già realizzata in altre Questure italiane, fa parte del progetto “Senza memoria non c’è futuro” sviluppato dalla Polizia di Stato per recuperare la memoria di tutti quei poliziotti che, in un momento storico di estrema difficoltà, facendo la scelta giusta, si opposero al nazifascismo e soccorsero gli ebrei per l’onore dell’Italia e la difesa dei valori di civiltà che ne costituiscono il retaggio storico e l’autentica vocazione.
A partire da oggi, infatti, chi “inciamperà” sulle formelle di ottone potrà interrogarsi e conoscere le storie di chi ha sacrificato la propria vita in difesa dei valori di libertà e democrazia.
La storia degli 8 poliziotti eroi è raccontata nella collana di libri “Fecero la scelta giusta”; due pubblicazioni, scritte dall’Ufficio storico della Polizia di Stato, in memoria de “I poliziotti che si opposero al nazifascismo” e de “I poliziotti che soccorsero gli ebrei”, presentata il 13 febbraio a Montecitorio alla presenza del Presidente della Repubblica