Lodi: inaugurata “La Panchina rossa” all’interno della Questura

“La Panchina rossa”, simbolo della lotta alla violenza di genere, è stata sistemata all’interno del cortile della questura di Lodi, al termine di un progetto tra la Polizia di Stato e l’associazione di volontariato Alaus, che da 25 anni opera sul territorio, per richiamare l’attenzione sul tema attuale del contrasto alla violenza di genere.Il punto cardine dell’iniziativa è stato il coinvolgimento degli studenti del liceo artistico “Callisto Piazza”, ai quali è stato affidato il compito di ideare e realizzare la panchina rossa da mettere all’interno della Questura.La scelta di concentrarsi sugli studenti non è stata casuale. È infatti proprio all’interno delle scuole, luoghi di principale aggregazione giovanile, che i poliziotti sono impegnati in una costante opera di sensibilizzazione sul tema con la campagna “Questo non è amore”.Attraverso questi importanti momenti di dialogo tra l’istituzione e il mondo dei giovani le ragazze e i ragazzi vengono informati e orientati verso percorsi di legalità e consapevolezza dei rischi, dei comportamenti spia e delle conseguenze della violenza di genere.Per la realizzazione dell’iniziativa è stato chiesto agli studenti di presentare cinque progetti, corredati delle spiegazioni sulle caratteristiche e sul significato attribuito ai vari elementi rispetto alla tematica della violenza di genere.Dei cinque elaborati presentati, uno ha preso forma, trasformandosi nella panchina rossa, grazie al lavoro dei ragazzi che hanno realizzato l’opera utilizzando legno ed elementi di acciaio.La panchina, approvata anche dall’Associazione stati generali delle donne Hub, ideatrice del progetto originario “PanchineRosse”, è stata quindi posta nel cortile della Questura dove, al termine della cerimonia inaugurale, è stata svelata ai presenti, tra i quali il prefetto della Provincia, il vicario del Questore, la presidente dell’Associazione Alaus e la dirigente scolastica del liceo “Callisto Piazza”.Prima del termine della cerimonia sono state lette tre lettere, con le riflessioni degli studenti sulla violenza di genere e sul suo significato, e sono poi state inserite all’interno di una cassetta postale, parte integrante della panchina stessa, a simboleggiare l’importanza di rompere il silenzio e segnalare gli episodi di violenza alle Forze di polizia

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By Redazione

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