È stata rinviata l’udienza preliminare relativa al procedimento penale a carico dell’ex avvocato dell’Eni, Piero Amara accusato di aver calunniato 65 persone, tra cui esponenti del mondo della politica, della magistratura, delle forze dell’ordine e dell’imprenditoria, sostenendo fossero affiliati a una presunta loggia segreta chiamata Ungheria, la Procura di Milano ha chiesto il processo per l’ex avvocato di Eni Piero Amara e per il suo collaboratore Giuseppe Calafiore. I due hanno appena incassato il proscioglimento al processo per la loggia Ungheria.
La richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Stefano Civardi e dal procuratore Marcello Viola è finita sul tavolo del gup Guido Salvini che non ha ancora fissato la data della nuova udienza preliminare.
Amara nei 5 interrogatori resi ai pm milanesi nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto falso complotto Eni aveva accusato “falsamente» se stesso e una serie di alti funzionari dello Stato fino a porporati, di far parte dell’associazione segreta “che si proponeva quale continuazione della sciolta» P2, che dagli accertamenti è risultata essere inesistente,.
Tra le parti offese, oltre a Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno scorso, ci sono l’ex ministro Paola Severino, l’allora generale della Gdf e ora presidente di Eni Giuseppe Zafarana, gli ex vice presidenti del Csm Michele Vietti e Giovanni Legnini, gli ex magistrati Livia Pomodoro e Giovanni Canzio, e pure il cardinale Piero Parolin. Il promotore dell’associazione sarebbe stato il procuratore di Caltanissetta Gianni Tinebra deceduto nel maggio 2017. La sentenza di proscioglimento dal processo sulla Loggia Ungheria è un possibile vantaggio per la difesa di Amara, Calafiore e gli altri imputati perché, tra le altre cose, ha innescato l’ipotesi che singolarmente le presunte parti offese abbiano tratto comunque un vantaggio.