Lettera aperta all’assessore Razza
Caro assessore Ruggero Razza, sulla sanità siracusana da mesi giriamo attorno al cuore del problema e la Regione fa finta di non capire, derubricando la questione a una querelle fra sindaci del comprensorio, peraltro colpevolmente alimentata.
Ho letto le sue dichiarazioni fantasiose sul fatto che il nuovo ospedale di Siracusa possa essere “progettato e costruito per essere in fretta un DEA di II livello”, ipotizzando una futuribile “promozione” della struttura.
Assessore lei sa che la questione del nosocomio di Siracusa non può che essere affrontata all’interno della definizione della rete ospedaliera regionale che oggi prevede che i tre ospedali di II livello del bacino Catania-Siracusa-Ragusa siano tutti concentrati nel cuore di Catania.
La realtà, caro assessore, è quella di un vassallaggio, in materia di assistenza ma anche di tipo economico di Siracusa nei confronti di Catania. Le abbiamo già dimostrato, attraverso i dati del portale della Regione, che la sanità siracusana conta 45 milioni di euro di mobilità passiva, cioè di cure fatte fuori provincia, e di questi ben 33 milioni sono andati nella casse delle strutture sanitarie di Catania.
Siracusa vive una situazione insostenibile, con un ospedale del dopoguerra ormai assolutamente inadeguato, che deriva da una politica sanitaria “colonizzatrice” fatta a spese dei siracusani. Da noi venivano mandati i medici meno bravi da Catania, la nostra sanità fungeva da camera di compensazione di problematiche che riguardavano equilibri diversi e non la salute degli utenti del territorio.
Oggi non si può più rinviare un impegno urgente per sanare colpe storiche, che questa giunta regionale tuttavia non sta sanando anzi perpetuando. Il nuovo ospedale di Siracusa non può partire come presidio di I livello. Se non vogliamo prenderci in giro, va subito chiarito – concretamente e non con dichiarazioni alla stampa – che l’ospedale finanziato, progettato e realizzato a Siracusa sarà di II livello e come tale deve essere previsto nel progetto di rete ospedaliera. E questo deve accadere prima che si definiscano area e progetti. Se si vuole essere credibili.
In una fase politica in cui il Presidente della Regione, l’assessore competente e il Ministro della Salute sono catanesi non si può continuare questo gioco furbo sulla salute dei cittadini. Da voi ci aspettiamo un atto di giustizia e di buon governo che è doveroso. Ridiscutere oggi la localizzazione dell’ospedale senza certezze su ciò che si andrà a realizzare è ridicolo e irrispettoso della dignità dei siracusani. Si definisca prima, con atti formali della Regione, quale tipo di nosocomio sarà costruito a Siracusa e poi si discuta del resto.
Altrimenti si fa solo ammuina politica e lei lo sa bene.
On. Stefania Prestigiacomo