L’opinione – di Concetto Alota –
Il possesso di armi clandestine da parte di soggetti dediti ad attività criminose, aumenta sempre di più. Procurarsi un’arma da fuoco non è poi così tanto difficile; infatti i furti in abitazione in pregiudizio di detentori di un arma da fuoco sono molteplici e nella maggioranza dei casi gli autori sono dei nomadi di nazionalità italiana, oltre al commercio di armi proveniente dall’estero e dai Balcani. Negli ultimi mesi carabinieri e polizia hanno portato a termine una serie di operazioni con perquisizioni in alcuni edifici nei vari quartieri della città in cui si annida buona pare della malavita organizzata siracusana, con il sequestro consistente di armi e droga.
Conferma siffatta condizione, il ferimento e la morte in ospedale a Catania del 17enne di Noto, bersaglio martedì sera di un colpo di pistola, sparato al culmine di un litigio tra giovani molto probabilmente in stato di ebbrezza. Il sospetto d’inquirenti e investigatori della presenza di un muro di omertà sul caso. Il proiettile si era conficcato in testa e i sanitari hanno tentato di salvarlo lo stesso in stato di coma irreversibile.
Per il momento, il pm Salvatore Grillo ha cambiato da tentato omicidio a omicidio l’ipotesi di reato a carico d’ignoti. I genitori e le altre persone sentite fino a questo momento non hanno saputo dare ai carabinieri dettagli e indicazioni utili per individuare chi possa avere sparato contro Christian che apparteneva alla comunità dei Camminanti di Noto.
Dopo il fatto delittuoso, sono scattate una serie di perquisizioni nel popoloso rione dei Camminanti, nomadi che negli anni ’50 del novecento si sono stabiliti alla periferia di Noto. Una risposta dello Stato a quanto accaduto in via Platone, cuore di contrada Arance dolci, zona abitata ormai solo da famiglie del gruppo etnico.
Impegnati oltre 200 carabinieri, provenienti anche dalle altre province dell’Isola e con l’ausilio di militari della Compagnia di Intervento operativo del 12° Reggimento Sicilia, del Nucleo cinofili di Nicolosi (Catania) e dello Squadrone eliportato Cacciatori di stanza a Sigonella.Il blitz si sta concentrando soprattutto ad Arance dolci.
A poche ore dall’inizio della vasta operazione, i militari delComando Provinciale Carabinieri di Siracusa, supportati anche da unità cinofile, hanno sequestrato ben 10 pistole, munizionamento di vario calibro, armi bianche e oltre 100mila euro. Le perquisizioni a tappeto con personale della società di fornitura di energia elettrica, volte ad appurare eventuali allacci abusivi. Al vaglio le posizioni di alcune persone ritenute detentrici di alcune delle armi sequestrate. Il servizio di controllo straordinario del territorio si inserisce tra le attività intraprese a seguito del ferimento di un 17 enne di Noto ove nessuna collaborazione è pervenuta dai parenti e dai testimoni all’attività di indagine.
Uno degli ultimi plateale tentato omicidio a colpi di pistola si è consumato poco tempo fa nella pubblica strada proprio a Noto, con il sequestro numeroso di pistole e fucili dopo il ritrovamento.
Una sequenza di sequestri di armi e droga si registra copiosa da anni. Nel merito il territorio siracusano si attesta tra le zone più mafiosedella Sicilia, che a sua volta si colloca al terzo posto, dopo Calabria e Campania per la permeabilità della criminalità organizzata nella società italiana. Il più alto indice di penetrazione mafiosa è stato addebitato – dallo studio Eurispes nella foto in alto – a Caltanissetta che è in sesta posizione nella classifica nazionale. Segue, al tredicesimo posto, Catania, mentre Siracusa e Trapani sono piazzati nella graduatoria nazionale nella quindicesima posizione. Agrigento è stata piazzata al diciassettesimo posto, Enna al diciannovesimo e Palermo al ventunesimo. Meglio per Ragusa che è 24esima, e Messina 28esima. Dati della Dia riferiti alla fine del 2020.
Senza sosta le forze dell’ordine in un susseguirsi di operazione rivolte al contrasto dello spaccio di droga, al possesso delle armi, allo sfruttamento della prostituzione e all’estorsione; polizia, carabinieri e guardia di Finanza hanno eseguito negli ultimi anni un numero indefinito di operazioni con misure cautelari a carico di decine di presunti appartenenti a sodalizi criminali, con il sequestro copioso di armi e droga.
La politica non può far finta di niente di fronte a tale siffatta condizione. Polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno portato a termine negli ultimi mesi oltre una dozzina di operazioni alla lotta al contrasto degli stupefacenti trovandosi il più delle volte davanti al possesso di armi anche di grosso calibro. Il governo non può ignorare questa realtà. Occorre un intervento forte e risolutivo per debellare questo sinistro andazzo che colpisce una fetta importante della popolazione e un giro di danaro impressionante oltre ogni immaginazione.
Sempre per quel che riguarda l’utilizzabilità di armi nella Provincia di Siracusa, le Relazioni della Dia riportano una continua presenza. Da citare anche il ritrovamento di un soggetto che aveva modificato artigianalmente un ombrello, sostituendo all’asta una canna da fucile. Oggi, il possesso delle armi appare ancor più diffuso. La conferma nel numero altissimo di armi, anche di grosso calibro e potenza offensiva, sequestrati a soggetti appartenenti alla malavita organizzata, specie nel comparto del traffico e dello spaccio della droga a più livelli fuori controllo.
Sensazionale la scoperta di potente esplosivo da parte carabinieri della compagnia di Augusta nelle campagne di Melilli. Operazione portata a termine con la collaborazione dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia.