9 settembre 2021 – Diciannove appartenenti ai clan che negli anni Ottanta furono sconfitti dai corleonesi di Totò Riina, sono stati condannati in abbreviato a Palermo dal Gup Elisabetta Stampacchia.
 I cosiddetti “scappati”, chiamati così perché dovettero fuggire da Palermo nel corso della guerra di mafia con i “corleonesi” e cercare protezione negli Stati Uniti, appartengono alle famiglie Inzerillo, Spatola, Buscemi.
La pena più alta, 16 anni, è stata inflitta a Tommaso Inzerillo; 11 anni e 4 mesi al cugino Francesco. Il nipote del boss Salvatore Inzerillo, Alessandro Mannino, è stato condannato a 12 anni e 4 mesi; 12 anni al genero di Tommaso Inzerillo, Giuseppe Spatola. E ancora: 14 anni a Giovanni Buscemi; 11 anni e 8 mesi a Giuseppe Sansone; 11 anni e 6 mesi a Benedetto Gabriele Militello; 11 anni e 4 mesi ad Antonino Fanara; 10 anni e 8 mesi ciscuno a Santo Cipriano, Antonio Di Maggio e Giuseppe Lo Cascio.
Infine, Paolina Argano (1 anno e 6 mesi); Alfredo Bonanno (2 anni e 4 mesi); Veronica Cascavilla (2 anni e 4 mesi); Salvatore Lapi (2 anni e 2 mes)i; Tommaso La Rosa (3 anni); Alessandra Mannino (2 anni e 2 mesi; Rosalia Purpura (2 anni e 2 mesi).
L’assoluzione è stata decisa per tre imputati di reati minori: Maurizio Ferdico, Antonino Intravaia e Fabio Orlando.