Due terzi degli italiani ritengono Giovanni Falcone un eroe, un uomo che col suo impegno è andato ben oltre il suo dovere di giudice e servitore dello Stato.
La maggioranza degli italiani (58%) è anche convinta che il magistrato morto a Capaci fosse consapevole che Cosa nostra lo avrebbe ucciso, ma che scelse di proseguire comunque il suo lavoro.
Per il 71% degli intervistati, poi, il giudice siciliano fu costretto a combattere la mafia in solitudine.
Lasciato solo dalla politica per il 75% (solo il 7% ritiene che la politica lo abbia sostenuto, il 18% non sa rispondere).
Isolato dalla stessa magistratura per il 62% (solo per il 17% i colleghi lo sostennero, il 21% non sa). Mentre per la maggioranza relativa del campione (il 47%) il magistrato sarebbe stato appoggiato dalla società civile, (contro il 33% di parere opposto).
E’ il quadro che emerge da un sondaggio che Ipsos ha donato alla Fondazione Falcone alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di Capaci costata la vita ai giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Una ricerca ad ampio raggio che sonda il ricordo degli italiani della stagione stragista e di Giovanni Falcone e la percezione attuale del fenomeno mafioso