La nuova Pianta Organica del Comune di Siracusa, approvata a Ferragosto dalla Giunta Municipale con delibera numero 112 del 14/08/2020, benché partorita al culmine della stagione balneare, merita di essere offerta all’opinione pubblica e al personale del Comune con una riflessione ampia, partecipata e distaccata.
La principale ragione di preoccupazione che accompagna questo provvedimento è la sensazione che si tratti di una struttura irrealizzabile, immaginata probabilmente traendo spunto da tanti modelli di altri comuni italiani, ma senza tenere conto della mancanza di tutto il personale necessario per farla funzionare. Mancano, infatti, 424 lavoratori al numero di 1207 previsto dalla stessa delibera per il buon funzionamento di questa Pianta Organica, cioè oltre il 30%. Naturalmente, i bene informati sanno anche che sia impossibile coprire questi 424 posti con le norme attualmente in vigore e, di contro, quanto lunghi siano i tempi necessari per la copertura anche di quei pochi posti che possono essere messi a concorso. Su alcune categorie, lo scenario vede uno sparuto numero di figure disponibili, come nel caso dei “funzionari amministrativi” – 15 su 76 – o dei “funzionari amministrativi esperti” – 1 su 10. Dunque, la classica grande testa priva di piedi, frutto di uno studio approfondito dal punto di vista teorico ma privo di aderenza con la realtà.
In secondo luogo, le nuove posizioni organizzative previste vanno per alcuni servizi in aperta contraddizione con altre già esistenti, probabilmente a causa di “refusi” nell’attività di benchmarketing operata dall’Amministrazione dalle strutture di altri comuni, per cui è naturale attendersi dei conflitti di competenze sia tra i funzionari, ma soprattutto tra gli assessori. Per fare solo un esempio esplicativo, citiamo il caso dei servizi agli anziani: da un lato permane nei servizi sociali la posizione organizzativa volta all’erogazione di servizi e al sostegno di interventi a favore degli anziani, dall’altro nasce una nuova posizione legata all’inclusione sociale e comprendente gli interventi a favore della popolazione anziana e la gestione di tutti i centri anziani.
Considerata l’esiguità di personale amministrativo dichiarata dalla stessa delibera, appare uno spreco l’introduzione di uffici di staff amministrativo a supporto degli assessori per assicurare loro l’esercizio delle funzioni di indirizzo politico. Se da un lato, la scelta è comprensibile in ragione della contingenza legata ad una Giunta Municipale per molti versi caratterizzata da soggetti alla prima esperienza, dall’altro lato significherà un ulteriore depauperamento di risorse umane dai servizi da erogare ai cittadini, con la conseguente inefficienza della macchina amministrativa.
Ci appare una forzatura l’avere immaginato un’architettura della Pianta Organica basata sulla volontà di ricondurre ogni servizio erogato dalla macchina comunale al relativo capitolo di spesa del Bilancio, perché probabilmente finirà con l’avere l’effetto di figure tecniche chiamate a giudicare il lavoro di figure amministrative e viceversa, con una modesta efficacia nell’erogazione dei servizi pur di salvaguardare la certezza della responsabilità di chi è chiamato ad utilizzare determinati fondi di bilancio.
Sant’Agostino scriveva: “Melius est cor sanum quam grande caput” (un cuore integro è meglio di una grande testa). Ci piace accompagnare questa frase al pensiero che questa delibera sia entrata in Giunta priva di alcuna paternità politica (non si ravvede né la firma del Sindaco né quella di un assessore) nello stesso giorno delle dimissioni dell’ormai ex assessore comunale Alessandra Furnari, espressione di un’azione politica che in questi due anni ha cercato di buttare il cuore oltre l’ostacolo pur di restituire concretezza ed efficacia agli impianti teorici dell’attuale Amministrazione che governa la città di Siracusa.