Messina. Nell’ambito dell’inchiesta del “Sistema Siracusa”, l’avvocato Piero Amara rinuncia al patteggiamento. Rigettate invece gran parte delle richieste degli altri imputati. Il Gup del Tribunale di Messina, Tiziana Leanza non ha accolto la pena di patteggiamento per l’ex pubblico ministero Giancarlo Longo, per Francesco Perricone e Giuseppe Cirasa; richiesta rigettata anche per l’avvocato Giuseppe Calafiore. L’Udienza Preliminare è stata rinviata a domani per la prosecuzione. Parte civile costituite nel processo ci sono il Comune di Siracusa, Legambiente e l’Ordine degli avvocati di Siracusa.
I legali difensori di Calafiore avevano indirizzavano ai Pm la richiesta a 2 anni e 30 mila euro di risarcimento, mentre Longo puntava a una condanna di 5 anni con dimissioni dalla magistratura e rinuncia al Tfr, quale risarcimento dei danni allo Stato; il consulente Cirasa aveva chiesto di convertire la pena detentiva di 5 mesi e 16 giorni in sanzione pecuniaria di 42 mila euro; Perricone invece si era accordato per 2 anni. Il Gup, nella buona sostanza, non ha ritenuto congrua la richiesta pena dagli imputati. Unico patteggiamento accolto per Bruno Gastaldi sucero di Longo ad 1 anno e 9 mesi, pena sospesa. La difesa dell’ex sostituto procuratore di Siracusa, Giancarlo Longo, aveva concordato nel mese di Agosto con l’Ufficio del pubblico ministero 5 anni di carcere e le dimissioni dalla magistratura e la rinuncia al Tfr. L’ex magistrato è imputato nel processo insieme ad altre 12 persone; il patteggiamento avrebbe evitato i tempi lunghi del processo e assicurato comunque, secondo gli inquirenti, una pena severa. L’inchiesta nasce dall’inchiesta della Procura di Messina della con a capo Maurizio De Lucia e con al centro i due avvocati, Amara e Calafiore.
C.A.