ROMA. Nell’inchiesta della procura militare sulla morte di Tony Drago, il caporale siracusano trovato senza vita il 6 luglio del 2014 nella caserma Sabatini a Roma, nessuna pista è allo stato privilegiata e quella del nonnismo è solo una delle ipotesi al vaglio. Lo sottolinea il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, con riferimento a notizie di stampa secondo cui gli inquirenti con le stellette sarebbero giunti alla conclusione che Drago è stato ucciso, vittima in particolare di un atto di nonnismo.
«L’indagine in corso presso la Procura Militare di Roma – viene sottolineato – è attualmente indirizzata esclusivamente ad accertare se il fatto sia riconducibile ad una condotta di suicidio o di omicidio e, in quest’ultimo caso, se di natura colposa o dolosa».
Inoltre «è allo stato destituito di fondamento l’assunto secondo cui tale fatto sia, secondo questa Procura Militare, riconducibile ad una manifestazione di nonnismo. Alla luce degli elementi a disposizione, nessuna ipotesi è attualmente né da escludere e né da privilegiare, e dunque quella dell’atto di ‘nonnismò è semplicemente una delle varie ipotesi astrattamente possibili».