“I dirigenti di cinque istituti scolastici hanno negato ai bambini con disabilità, il diritto all’istruzione e alla continuità formativa, opponendo un netto rifiuto, in assenza di una valida motivazione, all’espletamento delle ore da parte dell’operatore Asacom assegnato ad ogni bambino”. La denuncia è dell’ex presidente del consiglio comunale, Moena Scala, che ha preso carta e penna per chiedere al sindaco e agli assessori alla Pubblica istruzione e alle Politiche sociali, come intendano intervenire.
“Questa condotta – dice Scala – è inaccettabile se si tiene conto che non vi era alcuna ragione ostativa allo svolgimento da parte dell’operatore Asacom del proprio lavoro. Nel rispetto della circolare ministeriale del 27 aprile e delle indicazioni date dagli uffici comunali, si avevano sia le autocertificazioni fornite dal personale, sia il consenso informato da parte dei genitori dei bambini con disabilità. A mancare è stata solo la disponibilità da parte di dirigenti di ben cinque istituti scolastici a fornire la necessaria attestazione di svolgimento del sevizio.
L’operarore Asacom, unitamente all’altra figura di supporto del docente di sostegno, realizza l’integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità del bambino disabile.
L’operatore Asacom si relaziona con i docenti di sostegno ma “non puo’ essere da questi sostituito”, si tratta infatti di figure necessarie e complementari.
“Negare la presenza della figura al bambino portatore di handicap equivale a negare il diritto all’istruzione ma ancor prima il suo diritto alla parità di trattamento e allo sviluppo della personalità, al pari di ogni altro individuo”, incalza Moena Scala che chiede all’amministrazione di intervenire in via preventiva convocando tutti i dirigenti degli istituti scolastici per un confronto con tutte le parti, affinché venga garantito per il nuovo anno scolastico, lo svolgimento del sevizio Asacom per ogni alunno disabile e si stabiliscano le modalità con cui lo stesso sarà realizzato, nel rispetto delle nuove direttive del Ministero sia attraverso la didattica frontale sia con l’eventuale sistema della didattica a distanza.