Morte di Pippo Scarso, 21enne ottiene i domiciliari

A distanza di una settimana dall’emissione della sentenza di condanna a 10 anni di reclusione, ha lasciato la casa circondariale di Cavadonna il 21enne Marco Gennaro, perché destinato agli arresti domiciliari. Il giovane siracusano è stato ritenuto responsabile dell’aggressione con il fuoco da cui è scaturita la morte dell’ottuagenario Pippo Scarso, avvenuta a circa 2 mesi di distanza dalla notte tra il primo e il 2 ottobre 2016. Il provvedimento è stato firmato dal gup del tribunale, Anna Pappalardo, che ha accolto una specifica richiesta avanzata dal difensore di fiducia di Gennaro, avv. Aldo Ganci. Anche il pm Andrea Palmieri ha dato parere favorevole alla concessione della meno afflittiva misura a carico del giovane.

A fondamento della sostituzione della misura cautelare, il giudice pone la definizione del processo in primo grado e il tempo trascorso ma anche del “mostrato pentimento” del giovane.

Rimane ancora da definire la posizione del 18enne Andrea Tranchina, il cui processo è in corso di svolgimento dinanzi alla Corte d’assise (presidente Tiziana Carrubba, a latere Antonella Coniglio). Nell’ultima udienza, tenuta nel mese di aprile, i giudici hanno conferito incarico peritale a due consulenti che dovranno rispondere a una serie di quesiti sulle cause della morte don Pippo Scarso. Si tratta del prof. Gennaro Savoia, dirigente della struttura complessa centro anti veleni dell’azienda ospedaliera “Cardarelli” di Napoli, e il medico legale catanese, Veronica Arcifa.

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