I familiari di Valeria Pandolfo, la siracusana deceduta in circostanze ancora oggi poco chiare il 17 maggio 2021 a Prata Sannita in provincia di Caserta, si sono opposti alla richiesta della Procura di Procura di Santa Maria Capua Vetere, di archiviare l’indagine, a carico d’ignoti, per istigazione al suicidio. Sulla scorta dell’esito dell’autopsia, gli inquirenti hanno sollecitato al giudice per le indagini preliminari di bloccare il procedimento penale. La famiglia di Valeria, producendo una documentazione corposa, s’è opposta chiedendo la riesumazione del cadavere per approfondire le cause della morte della donna. Il Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo l’udienza tenuta il 6 marzo, si è riservato.
Intanto, una delle tante denunce sporte dalla madre di Valeria, è approda davanti al giudice per le udienze preliminari. La Procura aretusea ha chiesto, infatti, il rinvio a giudizio a carico di Marcus, l’uomo che la quarantenne ha seguito e con il quale aveva deciso di convivere. L’udienza preliminare è stata convocata per il 17 aprile davanti al Gup Carmen Scapellato e la famiglia della vittima è parte offesa con il patrocinio dell’avvocato Gabriella Mazzone, insieme con l’associazione Rea. La pubblica accusa ha ipotizzato i reati di maltrattamenti, atti persecutori nei confronti della madre di Valeria e calunnia contro alcune persone sulle quali avrebbe riversato le proprie responsabilità.
Valeria aveva conosciuto Marcus nel 2019 sul web. Una donna fragile che aveva allacciato una relazione il 47enne che si era trasferito in città. Ben presto, però, i familiari di Valeria si sono accorti che qualcosa non andava per il giusto verso senza, però, riuscire a impedire che Valeria, seguisse quell’uomo. Mirella, la mamma di Valeria, ieri sera ospite della trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha Visto?”, ha sporto numerose denunce, alcune delle quali sono culminate con la richiesta della Procura aretusea di mandare il fidanzato sotto processo.