“Due persone unite nella vita e nella morte si sono ritrovate divise nella memoria”. Così Alfredo Morvillo, procuratore a Termini Imerese, spiega le ragioni che hanno lo hanno indotto, insieme alla madre, a uscire dal direttivo della Fondazione ”Giovanni Falcone e Francesca Morvillo” e a ritirare il nome della sorella. Morvillo precisa che la decisione di farsi da parte non nasce solo dalla traslazione, non condivisa, della salma di Falcone nella chiesa di san Domenico. “Il disagio viene da lontano”, sostiene. Per la prima volta prese forma il 23 maggio 2011. Negli interventi nell’aula bunker di Palermo, dove ogni anno si organizza una parte delle manifestazioni in ricordo della strage di Capaci, Morvillo ha colto un vuoto di memoria sulla figura della sorella. Il suo ruolo a fianco di Falcone ma soprattutto la condivisione di vita e di impegno civile rimasero, secondo lui, in secondo piano, e non solo in quella occasione. Ma non gli fu consentito di intervenire sul palco.