Un aereo con un carico di beni di prima necessità messo a disposizione dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è atterrato nelle prime ore del mattino di mercoledì (alla 01.00 ora locale) a Maputo, la capitale del Mozambico, per garantire assistenza alla popolazione colpita dal ciclone Idai.
Il ponte aereo è il primo dei tre previsti per assicurare aiuti a circa 30.000 persone in Mozambico, Zimbabwe e Malawi.
Gli aiuti forniti dall’UNHCR provengono dalle scorte globali stoccate nei magazzini di Dubai e includono tende per famiglie, teloni impermeabili, materassi, coperte, zanzariere, lampade solari, set da cucina, taniche e altri beni di prima necessità.
“I sopravvissuti a questo disastro naturale di proporzioni devastanti necessitano urgentemente di sostegno da parte di tutta la comunità internazionale”, ha dichiarato Valentin Tapsoba, Direttore dell’Ufficio Regionale UNHCR per l’Africa meridionale, recatosi personalmente sul posto da Pretoria per supervisionare le operazioni di soccorso.
“Il nostro contributo rappresenta sia un gesto di solidarietà sia un ringraziamento a tutti coloro che hanno accolto generosamente i rifugiati e condiviso con loro i propri beni. Siamo qui per ricordare loro che non sono soli in questo momento di estremo bisogno”.
In Mozambico le scorte dell’UNHCR saranno immediatamente trasferite a Beira, una delle località colpite più duramente dalla furia del ciclone, in cui migliaia di persone hanno perso le proprie case e i propri beni.
Questa settimana è previsto l’arrivo di altri due voli, uno in Zimbabwe e uno in Malawi.
Inoltre, le squadre d’emergenza dell’UNHCR hanno cominciato ad arrivare e ad essere dispiegate in tutti e tre i Paesi colpiti, tanto per assicurare una risposta adeguata quanto per assumere le proprie funzioni di coordinamento inter-agenzie per proteggere le persone vulnerabili che devono far fronte alle conseguenze del disastro, fra le quali i rifugiati.
Il ciclone tropicale Idai si è abbattuto nella notte fra il 14 e il 15 marzo sull’area di Beira City, nel Mozambico centrale. Secondo le stime iniziali vi sarebbero 447 vittime, 1.500 feriti e danni considerevoli alle infrastrutture a Beira e in tutta l’area circostante.