Natura Sicula: “Sulla riserva l’ennesima bolla di sapone”

“Le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Giusi Savarino non dicono nulla di nuovo. Dire che entro l’anno verrà istituita la riserva della Pillirina è il solito annuncio che sentiamo pronunciare da 10 anni, la solita azione del governo regionale coniugata al futuro e per la quale non abbiamo elementi nuovi per crederla, per pensare che non sia l’ennesima bolla di sapone. Anzi, c’è dell’altro e di poco trasparente”. Questo afferma Fabio Morreale, presidente di Natura Sicula a proposito della questione Pillirina e dell’istituenda riserva naturale.

L’assessore Savarino dice che il suo ufficio ha rimodulato il regolamento della riserva, “mentre l’ultimo atto sarebbe la convocazione della conferenza di servizio e la firma del decreto istitutivo. Come mai la Savarino ha sentito il bisogno di fare passi indietro, di riscrivere il regolamento della riserva, ponendola all’esame del Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale? A rigor di logica solo chi ha interessi opposti alla riserva può aver pressato tanto, e visto il successo della petizione pro riserva (oltre 3000 firme in un mese), è chiaro che le pressioni non sono arrivate dai siracusani ma dall’unico soggetto contrario alla riserva, quel tale Emanuele Di Gresy, giunto una ventina di anni fa a Siracusa da Torino come se andasse a conquistare il Terzo Mondo, un personaggio d’altri tempi, ostinato a farsi chiamare marchese anche se l’Italia è una monarchia da 80 anni. Voci di popolo dicono che Di Gresy sta pressando il Sindaco Italia e l’assessore Savarino. Non a caso nei giorni scorsi la Elemata ha proposto di dialogare con la politica per una gestione condivisa. Come a dire, uniamo il diavolo e l’acqua santa. Proposta blasfema, accolta da qualche consigliere e da qualche amministratore locale. Blasfema perché la società mira sempre e solo al lucro, mentre l’area protetta deve conservare e valorizzare i fattori biotici e abiotici sui quali il privato vuole fare business”.
“Intanto – prosegue Morreale – mentre tutti aspettiamo la riserva, le guardie della Elemata continuano a occupare la strada comunale S. Agostino per non far accedere nessuno alle spiagge della Pillirina. E il Sindaco Francesco Italia lascia fare, malgrado abbia il dovere e le leggi a favore per ripristinare il diritto di accesso al mare dei suoi concittadini. Come mai Italia tollera gli abusi di un privato a danno della collettività? Il Comune può (e deve) ripristinare l’accesso al mare rivendicando la proprietà pubblica di quella strada (particella n. 138) che attraversa il fondo, in virtù della servitù di uso pubblico maturata in decenni di passaggio esercitato dalla collettività. Come? Emanando un’ordinanza sindacale che imponga di ritirare le guardie e sgomberare la strada, a tutela del diritto dei cittadini di fruire del passaggio per raggiungere il demanio marittimo e per garantire altresì gli interventi di sicurezza pubblica e pronto soccorso.
Qualora invece si dubitasse della natura pubblica di quella strada d’accesso, benché a nostro avviso non vi sia motivo giuridico di dubitarne, l’Amministrazione comunale avrebbe il diritto – e il dovere – di procedere all’esproprio e alla messa in sicurezza della strada litoranea, così come peraltro previsto dalle norme di attuazione del PRG: “Gli accessi che non siano di proprietà
pubblica e che non possano essere acquisiti mediante dispositivi di attuazione del PRG, potranno essere espropriati qualora l’Amministrazione Comunale ritenga che la fruizione pubblica non
possa altrimenti essere assicurata. L’Amministrazione Comunale può, in qualsiasi momento, individuare ed attuare ulteriori accessi al mare non indicati dal PRG nei casi in cui siano riscontrate situazioni di necessità anche in relazione a questioni di ordine e sicurezza pubblici.” (art. 115 delle NTA).

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By F N

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