A tenere insieme tutto il programma sarà l’Inno alla forza della vita, titolo di un lieder, un canto sacro di Hildegard Von Bingen, badessa benedettina, mistica e dottore della Chiesa, poetessa, musicista, autrice di libri di filosofia e teologia e di libri sull’arte medica intrisa di spiritualità. Proprio a lei sarà dedicato il simposio centrale del programma, in calendario nel pomeriggio di martedì 1 giugno, che aiuterà i partecipanti a scoprire la figura di questa donna geniale ed eclettica e la sua idea di medicina ancora oggi seguita dagli indirizzi olistici: a relazionare ci sarà Patricia Pagoto, psicologa e psicoterapeuta, grande esperta degli studi su Hildegard Von Bingen, insieme alla direttrice dell’Istituto Nino Trapani, la prof.ssa Paola Argentino.
«Con l’ispirazione che ci viene da questa figura – spiega Argentino, direttrice dell’Istituto Nino Trapani – analizzeremo la visione integrata dell’essere umano, alla luce degli studi della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia che scientificamente dimostrano come il nostro organismo sia una unità strutturata ed interconnessa, dove l’attività della psiche e quella dei grandi sistemi di regolazione biologica si condizionano reciprocamente..
Il programma dei quattro giorni di lavori è stato improntato appunto secondo uno schema circolare: dalle Spiritual care alle scienze neurologiche e dall’approccio innovativo delle neuroscienze alla dimensione spirituale.
Nella prima giornata, il 30 maggio, dopo i saluti e l’apertura dei lavori della prof.ssa Argentino, i professori Eugenio Borgna (psichiatra di fama internazionale ed esponente di punta della psichiatria fenomenologica), Fabrizio Benedetti (tra i massimi esperti mondiali di neuroscienze del dolore) e Rosa Grazia Romano (Docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Messina) affronteranno il tema de “La speranza come cura e come scienza” per spiegare come le Spiritual Care rispondano a un bisogno universale di amore, speranza, valore e dignità nelle relazioni, in particolare di fronte alla sofferenza ed al fine vita.
Nella seconda giornata, il 31 maggio, affrontare il focus “Dalle neuroscienze alla spiritualità”, toccherà a Ernesto Burgio (medico pediatra ed esperto in epigenetica e biologia molecolare), Erica Poli (psicoterapeuta, counselor e membro di numerose società scientifiche), Daniela Lucangeli (Pro-Rettore Università di Padova e Professore ordinario di Psicologia dello sviluppo) e Andrea Minelli (professore di Fisiologia Umana e Neurofisiologia dei Processi Psichici all’Università di Urbino). Grazie ai loro contributi si chiarirà il continuo “dialogo” tra corpo e mente – tra cervello e cuore – che si influenzano reciprocamente e aprono nuove vie del sentire e nel rapporto relazionale con l’altro.
Nella terza giornata del 1 giugno, la tavola rotonda con Gianfranco Tajana (luminare della medicina, già ordinario di Istologia ed Embriologia nella Facoltà di Medicina all’Università di Salerno), Marina Risi (ginecologa e cofondatrice della SIPNEI), Giorgio Bonaccorso (docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina) e Gianfranco Basti (docente di Filosofia della Natura e della Scienza alla Pontificia Università Lateranense di Roma), ci svelerà come l’efficacia terapeutica della parola si integri con la dimensione religiosa e spirituale, caratterizzando e qualificando un percorso di conoscenza della dimensione umana olistica e integrata, in un interscambio continuo tra teologia e psicologia.
A concludere i lavori della Summer School, nella giornata del 2 giugno, la rilettura della Gestalt Therapy. Partendo dai testi e dalle esperienze, il percorso proposto in particolare dal prof. Giovanni Salonia (psicologo, psicoterapeuta e teologo e direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt dell’Istituto di Gestalt Therapy hcc Kairòs), dal prof. Antonio Sichera (ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell’Università degli Studi di Catania) e dalla dott.ssa Rosaria Lisi (psicologa, psicoterapeuta e dottoranda in teologia biblica) insieme a fra Gaetano La Speme e fra Emiliano Strino, entrambi cousellor gestaltici, servirà a chiudere il cerchio “Dall’antropologia alla spiritualità”, in particolare nel dialogo tra le scienze umane e la fede.
«Insomma, tutto è pronto ad accogliere i già numerosi iscritti di questo importante evento estivo di formazione, approfondimento e condivisione esperenziale», conclude Argentino: «Un evento che pur essendo on line, quindi a distanza, sarà capace di far sentire i partecipanti empatici e affratellati nell’accoglienza benevola della relazione con l’altro da sé. E mai come in questo momento, il non sentirsi soli ma partecipi di una comunità credo sia uno degli strumenti più utili per affrontare il grande disorientamento causato dalla pandemia».