Il pachinese Raffaele Forestieri dovrà scontare la pena di 18 anni e mezzo di reclusone per l’omicidio del 34enne Emanuele Nastasi, scomparso da casa il 4 gennaio 2015 e il cui corpo non è stato più ritrovato. La Corte d’assise di Appello ha pronunciato il dispositivo riformando la sentenza della Corte d’Assise di Siracusa che aveva condannato l’imputato alla pena di 20 anni di reclusione mentre ha confermato ilo risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite.
Sono stati i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Noto a stringere il cerchio attorno a Forestieri, arrestato il 4 giugno 2021. Raffaele “Rabbiele” Forestieri è accusato di omicidio e di soppressione di cadavere. Dello stesso omicidio avrebbe dovuto rispondere Paolo Forestieri che, però, è stato ucciso in un agguato, avvenuto a Portopalo appena due mesi dopo, la sera del 28 marzo del 2015. All’epoca dei fatti era stata rinvenuta in contrada Camporeale nelle campagne del comune di Pachino l’autovettura di Nastasi, una Fiat Panda di colore azzurro, che qualcuno aveva dato alle fiamme. Due anni fa, i sopralluoghi effettuati dai carabinieri in diverse località del territorio pachinese, hanno fatto emergere nuovi elementi ritenuti di interesse investigativo fino a che il caso non è stato riaperto. Per gli inquirenti, Nastasi avrebbe pagato al prezzo della vita un debito di 80 euro per la fornitura di eroina, acquistata circa una settimana prima. La vittima ritenne quella partita di qualità scadente e di quantità inferiore e per questo motivo avrebbe avanzato rimostranze ai venditori. I due Forestieri se la sarebbero legata al dito e, alla prima occasione, gli avrebbero presentato il conto.
Per conoscere le motivazioni della sentenza di secondo grado si dovrà attendere novanta giorni.