La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione a carico di Alessio Attanasio e Luciano De Carolis, accusati rispettivamente di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore materiale dell’omicidio di Angelo Sparatore. Dopo diverse ore di camera di consiglio, i giudici hanno dato ragione alla tesi sostenuta dal sostituto procuratore generale Andrea Ursino che, alla fine di marzo, concludendo la requisitoria, aveva sollecitato alla Corte la conferma della condanna inflitta in primo grado dal Giudice dell’udienza preliminare, Carla Valenti.
E’ andata delusa l’aspettativa della difesa rappresentata dagli avvocati Sebastiano Troia per De Carolis, Maria Teresa Pintus e Mirella Viscuso per Attanasio, che si erano battuti per evidenziare l’inattendibilità del collaboratore di giustizia Salvatore Lombardo. Nelle loro arringhe hanno puntato sulla recente perizia balistica, eseguita dal tenente colonnello Paolo Fratini, comandante del Nucleo Ris di Messina, che non ha escluso che possano essere state utilizzate due pistole per eseguire l’agguato e ciò smentirebbe, appunto, la dichiarazione di Lombardo che, nelle deposizioni davanti ai magistrati della Dda di Catania, ha sempre riferito che a eseguire quell’omicidio siano stati lui e De Carolis, precisando che egli abbia avuto un contrattempo nell’uscire dal furgone postale su cui si erano appostati per tutta la notte, e quindi a sparare sarebbe stato solo De Carolis.