Ona – Lavoratori e Tutele nell’era del coronavirus – Video

Il tredicesimo episodio di ONA TV ha affrontato il tema della tutela del lavoro e dei lavoratori nell’era del Coronavirus. È stato affrontato anche il tema del necessario risanamento ambientale, molto rilevante per quanto riguarda anche la Sicilia, con particolare riferimento alla provincia di Siracusa, martoriata dal massiccio utilizzo di amianto.

Il Covid-19 ha dimostrato la fragilità del sistema Italia, ed in particolare delle zone in cui c’è stato e c’è inquinamento.

In attesa che il vaccino ci permetta di vincere la battaglia sanitaria contro il Covid-19, è fondamentale che ci sia la tutela del lavoro e dei lavoratori. In primo luogo, evitando che ci sia esposizione al virus e, poi, proteggendo le vittime e, in caso di decesso, i loro familiari.

Per questi motivi, già in data 03.04.2020, intervistato da “Il Giornale Sull’Amianto”, l’Avv. Ezio Bonanni ha ribadito la necessità che i medici vittime del Coronavirus ottengano il riconoscimento dello status di vittime del dovere, oltre al risarcimento del danno.

In più, occorre evitare i guasti all’economia, e, pertanto, occorre sostenere anche le imprese, comprese le piccole e medie.

Così, nel tredicesimo episodio di ONA TV Lavoratori e Tutele nell’era del Coronavirus, condotto dal Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, sono stati ospiti, oltre chi scrive:

– Prof. Avv. Gaetano Veneto, Professore Ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Bari, Presidente centro studi “Diritto dei Lavori”

– Dott. Nicola De Marinis, Consigliere presso la Suprema Corte di​ Cassazione

– Prof. Giuseppe Pellacani, Professore di diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia

Emanuela Sborgia, avvocato penalista cts ONA

In questo contesto, occorre dissipare ogni dubbio sul falso dilemma salute o lavoro, che rientra nell’ottica ricattatoria di chi pretende di fare profitto sulla salute, violando tutte le regole e concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane che rispettano le regole.

In più, molte volte, lo Stato preferisce sperperare il denaro pubblico con finanziamenti a pioggia, sempre in favore dei soliti noti o di grandi inquinatori, come i titolari dell’ILVA di Taranto, in cui, tra l’altro, ora lo Stato torna ad essere imprenditore, senza modernizzare la struttura, passando dal carbone ad una produzione verde, e imponendo il costo di queste sciagurate manovre sulla fiscalità generale.

Questo tema è molto rilevante per quanto riguarda il Polo Petrolchimico di Siracusa, ed in particolare il SIN di Interesse Nazionale Siracusa, Melilli, Priolo Gargallo e Augusta, che attendono ancora la totale messa in sicurezza, oltre ai ristori per le vittime e, chiaramente, un rilancio dell’economia che valorizzi la cultura e la bellezza di questi territori, e questo vale per tutta l’Italia.

Più che reddito di cittadinanza, secondo le tesi dell’ONA, è fondamentale la formazione professionale, e l’abbattimento del costo del lavoro, in modo da premiare le nuove assunzioni, che si devono incrementare favorendo, con gli investimenti, la creazione di nuovo lavoro. Così le tesi dell’ONA, unite evidentemente ad una nuova cultura della sicurezza sul lavoro, che preveda la rimozione del rischio alla radice piuttosto che la c.d. valutazione del rischio.

Sul Covid-19 non si può prescindere dal fatto che sussiste il diritto delle vittime, in particolare dei medici, ad ottenere il riconoscimento di vittime del dovere.

Tutelare i medici, anche dal punto di vista previdenziale e risarcitorio, è fondamentale, a maggior ragione, per coloro che hanno perso la vita e che, quindi, l’hanno donata per tutti noi.

Nel corso della trasmissione, il Prof. Avv. Gaetano Veneto ha posto l’attenzione sulla portata dello Statuto dei Lavoratori e del Dlgs. 81/2008, e sul punto, la necessità di formazione professionale e di creare nuovo lavoro, e degli ammortizzatori sociali che debbono essere solo un intermezzo rispetto alle fasi lavorative.

Sul punto, è intervenuto il Consigliere presso la Suprema Corte di​ Cassazione, Dott. Nicola De Marinis, che ha approfondito come l’obbligo di prevenzione grava sul datore di lavoro, al quale spetta la prova liberatoria della diligenza impiegata per preservare l’integrità psicofisica e la salute dei lavoratori al pari del luogo di lavoro. Tali conclusioni sono volte alla valorizzazione della tutela dell’ambiente e alla tutela della salute, soprattutto alla luce dell’emergenza pandemica in atto. Il Prof. Pellacani ha affrontato la problematica del punto di vista della prevenzione primaria, che deve essere valorizzata, al fine di adottare misure più rapide e soddisfacenti di tutela. A tal fine, ha fatto riferimento all’editoriale pubblicato da ONA nell’aprile del 2020 dal titolo “Medici contagiati Covid vittime del dovere”.

Questo è fondamentale, fermo restando che, come detto, la prevenzione primaria resta la strategia fondamentale e, così, con particolare riferimento per quanto riguarda i danni da amianto, per i quali la tutela legale deve essere a tutto campo, anche per imporre il rispetto dei presidi, quindi, per i medici, che ci siano i presidi adeguati, così, per tutti coloro che lavorano.

La tutela ex post, ovvero, la tutela giudiziaria non è il metodo adeguato a fronteggiare la problematica che resta comunque ancorata ad una sentenza che risente dell’orientamento del giudicante, e non da meno del tempo che scorre, intervenendo quando il soggetto è già deceduto, come spesso accade per il riconoscimento delle vittime del dovere. Il blocco dei licenziamenti ha permesso di ‘congelare’ gli effetti pandemici che si produrranno con maggior vigore allo scadere della proroga datata al 31 marzo 2021, e che vedrà una stima di 800.000 giovani privi dell’occupazione lavorativa, e pertanto con conseguente crollo economico, e dimenticando del tutto il concetto di tutela dei lavoratori. Il dibattito è proseguito con la testimonianza diretta dell’Avv. Emanuela Sborgia, sul tema Covid-19, poiché il padre, un medico in pensione, è rimasto vittima del virus togliendolo ai suoi affetti più cari. La storia del Dott. Sborgia, raccontata dalla figlia, quando il padre, a fine ottobre, è stato ricoverato al Policlinico Universitario di Bari a causa di uno shock settico, che successivamente ha determinato l’insorgenza di una polmonite bilaterale. Superata la malattia, e tornato a casa, dopo una settimana il Sig. Sborgia, ed i suoi familiari risultano positivi al Covid-19. Le condizioni di salute, già precarie, ed il fisico particolarmente debilitato in ragione delle patologie pregresse sono decadute velocemente, necessitando il ricovero immediato. La lotta al virus è iniziata lo scorso 5 dicembre, e nonostante le cure e la forza del Sig. Sborgia, il 17 dicembre il suo cuore ha cessato di battere. L’Avv. Emanuela Sborgia ha raccontato della grande umanità e professionalità di tutto il personale medico e paramedico, ma al contempo sono nate forte perplessità sul sistema della prevenzione e protezione per i soggetti a rischio, e soprattutto sulla mancanza del piano pandemico, adeguato a fronteggiare un contagio così ad ampio raggio.

In questo contesto, dunque, anche la bonifica amianto, svolge un ruolo fondamentale, per cui, è necessario riformare tutta la normativa amianto. Oramai il criterio solamente risarcitorio appare superato e la bonifica, oltre a fermare la strage, eviterebbe le spese fuori controllo in campo sanitario e sociale, tenendo conto che, solo nel 2020 sono stati registrati più di 6.000 morti solo per malattie asbesto correlate e, almeno, 10.000 nuovi malati, con ingenti costi per la sanità pubblica e per spese sociali, e con sottrazione di capacità ed energie lavorative.

Utilizzare i fondi europei per un grande ammodernamento che renda più efficienti le infrastrutture e il sistema produttivo, con conseguente rimozione dei cancerogeni, tra i quali l’amianto, risparmierebbe vite umane e, soprattutto, ingenti somme che potrebbero essere destinate a fini produttivi, piuttosto che per i bancomat per le farmaceutiche.

In più, i nuovi cantieri creerebbero nuovo lavoro per operai e tecnici specializzati e, quindi, nuovi giovani formati e con retribuzioni adeguate rispetto, invece, al reddito di cittadinanza, e per di più, arginerebbe l’emorragia dei posti di lavoro che si potrebbe verificare a partire dal 31.03.2021.

Per questi motivi, è opportuno, come richiesto dall’ONA, che ci sia anche un credito di imposta, a rafforzare lo sviluppo di nuovi investimenti nel campo dell’ammodernamento e, quindi, della bonifica delle strutture, così da archiviare tutti i materiali di amianto e materiali contenenti amianto ed altri cancerogeni, bonificare intere aree del nostro paese da restituire alla fruibilità e alla bellezza, alla grande bellezza dei nostri territori, e della nostra patria, e ad esaltare la cultura millenaria e la civilità che si proietta verso il futuro.

 

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