Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, principale protagonista dell’indagine denominata “Muddichi”, ha sostanzialmente rigettato ogni addebito. Dopo oltre 3 ore di interrogatorio, alla presenza del titolare dell’inchiesta, Carta ha risposto an tutte le domande del Gip sostenendo di non avere commesso nessuno dei reati che gli sono stati contestati nell’ordinanza che si compone di 3 mila pagine. Ha sottolineato come tutte le procedure adottate per l’affidamento degli appalti per servizi e forniture al Comune siano corrette ma, soprattutto, di non essere a capo di alcun gruppo associativo men che meno con interessi legati alla gestione in modo arbitrario al soddisfacimento di interessi particolari, sfruttando il suo ruolo di politico come sostenuto dalla magistratura siracusana.
Assistito dagli avv. Francesco Favi ed Emanuele Scorpo, il primo cittadino melillese ha detto di avere fiducia nell’opera della magistratura e dimostra serenità dopo il chiarimento della propria posizione. Il gip Scapellato avrà adesso modo di vagliare quanto emerso dall’interrogatorio per decider se revocare o meno la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Ha parlato per circa 2 ore, invece, Sebastiano (Stefano) Elia, l’assessore del comune di Melilli, anch’egli raggiunto dal provvedimento cautelare emesso dal gip. Assistito dall’avv. Ezechia Paolo reale, l’amministratore pubblico ha respinto ogni addebito protestando la propria innocenza. Al giudice ha chiarito ogni aspetto amministrativo e burocratico sostenendo non avere esercitato alcuna ingerenza negli appalti oggetto della contestazione.
Si è detto estraneo ai fatti anche il sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini. Difeso dall’avv. Stefano Rametta, l’indagato non è entrato nel merito dei reati che gli vengono contestati ma ha ribadito di avere agito nella massima correttezza. Avendo il divieto di dimora nei comuni di Francofonte e di Melilli, Lentini ha dichiarato di volersi trasferire a Catania dove possiede un alloggio. Ancora in serata il gip non aveva completato gli interrogatori di garanzia degli altri indagati, a cominciare dai due dipendenti del Comune di Melilli, Reginaldo Saraceno e Giulia Cazzetta. I due hanno rigettato gli addebiti.