Ospedale Umberto I, trasferimento medici contestato

Non è con gli ordini di servizio che si pone rimedio alle necessità cliniche derivanti da carenza di personale medico. Si programmi nel pieno rispetto delle professionalità, dei servizi da continuare a garantire e, soprattutto, dei cittadini in lista d’attesa.”

Interviene così il segretario della Cisl Medici, Vincenzo Romano, commentando la decisione del direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza di trasferire temporaneamente alla Medicina Interna l’unico endocrinologo presente all’ospedale Umberto I.

Questa decisione, seguita al trasferimento in aspettativa di uno dei medici, – aggiunge Romano – comprometterà un ulteriore allungamento delle già lunghe liste d’attesa per le prestazioni endocrinologiche. L’elevata specialità e professionalità dell’unica unità operativa, comporta già una elevata richiesta di prestazioni da parte dell’utenza di tutta la provincia. Una lista d’attesa che viene gestita con enorme sacrificio e che adesso rischia di allungarsi in maniera spropositata.

Un ordine di servizio che abbiamo sottoposto alla direzione generale dell’ASP – continua il segretario della Cisl Medici – Bisogna chiedersi, infatti, perché il direttore della Medicina non ha valutato la possibilità, anche dopo l’aspettativa concessa, di garantire il servizio di guardia con le risorse umane disponibili. Se siano state messe in atto tutte le procedure necessarie al reperimento di personale e, paradossale, perché un medico della Medicina interna sia stato aggregato all’Endocrinologia. Praticamente adesso saranno in due a doversi dividere tra due reparti.

Ben vengano i festeggiamenti per l’acquisizione di nuove professionalità, – conclude Vincenzo Romano riferendosi al recente arrivo di un nuovo gastroenterologo proveniente da un’altra regione – ma ciò non comporti la svalutazione delle professionalità presenti che da anni, con spirito di sacrificio, in condizioni di carenza di organico ed attrezzature, hanno tenuto in piedi la sanità di questa provincia.”

Ribadiamo che nelle scelte di organizzazione interna devono sempre prevalere le professionalità e la garanzia del servizio nei confronti dei cittadini – dichiara il segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro – Allungare le liste d’attese non aiuta nessuno e rischia, invece, di favorire esclusivamente la sanità privata e i viaggi verso gli ospedali di altre province.

Decisione che, alla luce delle recenti correzioni apportate al decreto assessoriale regionale, ci descrivono una sanità a rischio smantellamento. Le unità semplici sparite sono le quattro gastroenterologie (Augusta, Avola, Lentini, Siracusa), le due nefrologie di Lentini e Avola e l’unica endocrinologia dell’Asp all’Umberto I.

Decisioni inaccettabili che riducono l’offerta sanitaria in provincia, sviliscono il valore e la professionalità dei nostri medici e complicano la vita a tutti i cittadini.”

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