Un fiore su ogni tomba dei migranti morti senza nome. Su un loculo si legge “Bambino” con un numero e il nome della nave che lo ha recuperato e la data. Oppure “Donna”, e ancora “Uomo”, sempre con un numero accanto. E nient’altro. E’ l’iniziativa del Foruma antirazzista di Palermo, insieme con i laici comboniani e Mediterranea Saving Humans rappresentata, tra gli altri, da Luca Casarini. Un gruppo di persone, con i mazzi di fiori tra le mani, si è dato appuntamento questa mattina al cimitero dei Rotoli di Palermo per ricordare, nel giorno della commemorazione dei defunti, chi un nome non ce l’ha. Chi non ha parenti che portano un crisantemo. C’e stata anche una preghiera interreligiosa, con un prete cattolico, don Antonio, e un imam.