Una delle figure più emblematiche della mitologia, Penelope, raccontata attraverso un lungo flashback. Partirà il 19 luglio, da Troina, e approderà anche a Siracusa, il 23 e 24 luglio, per due serate speciali nello splendido scenario dell’Orecchio di Dionisio, la tournée di Penelope. Il grande inganno, lo spettacolo diretto da Manuel Giliberti e prodotto dalla Fondazione Inda, dall’associazione “Verso Argo” e dal Teatro Donnafugata. Dopo il grande successo della prima al Festival 3drammi3 a Ragusa Ibla, lo spettacolo sarà in scena al Mythos Troina Festival, la rassegna teatrale sul mito classico e moderno in programma a Troina dal 5 luglio al 3 agosto per poi attraversare la Sicilia. L’evento, alla sua prima edizione, nasce dall’idea di mettere in risalto il mito come fonte di conoscenza della realtà ed espressione per eccellenza del teatro ed è anche per questa ragione che la Fondazione Inda, che ha nella diffusione e nella promozione della cultura classica il cuore della propria attività, è accanto al Comune di Troina e all’Oasi Maria Santissima di Troina nell’allestimento del Festival ospitato nella splendida cornice della radura del Villaggio Cristo Redentore nel centro in provincia di Enna.
La tournée estiva della rappresentazione diretta da Giliberti proseguirà il 21 luglio al Teatro greco di Segesta all’interno delle Dionisiache e poi ancora il 23 e 24 luglio a Siracusa, alle 20,30 all’Orecchio di Dionisio, al parco archeologico della Neapolis per due serate speciali. L’ingresso allo spettacolo all’Orecchio di Dionisio è gratuito fino a esaurimento posti, chi volesse assistere a Penelope. Il grande inganno dovrà ritirare il ticket gratuito nella biglietteria della Fondazione Inda in corso Matteotti; il ritiro è possibile a partire da lunedì 22 luglio, dalle 10 alle 13. Il 27 luglio, lo spettacolo sarà invece messo in scena a Eraclea nell’ambito della rassegna Teatri di Sicilia.
Penelope. Il grande inganno racconta i venti lunghi anni durante i quali Ulisse fu lontano da Itaca, prima per combattere insieme agli altri eroi greci la guerra di Troia e poi, per altri 10 anni, nel tentativo di fare ritorno nella propria patria e narra soprattutto la figura di Penelope, moglie di Ulisse, regina ingegnosa e scusa, difensore instancabile del regno di Italia, in assenza del marito, e madre protettiva. “Non sappiamo nulla di cosa avvenne realmente a Itaca in quei vent’anni – sono le parole del regista Manuel Giliberti -. Chi sono le vittime e chi i complici? Qual è la relazione tra Penelope e le sue ancelle? I Proci come vivono veramente l’occupazione del palazzo?”. Attraverso la forma del flashback e una narrazione leggera, che privilegia l’ironia, Penelope. Il grande inganno riflette su questi interrogativi avendo come punti di riferimento autori classici e contemporanei che hanno narrato la vicenda: da Omero a Euripide, Ovidio, Gorgia fino a Ritzos, Malerba e Atwood. “Non diamo volutamente una interpretazione finale – aggiunge il regista – ma cerchiamo di aggiungere volume, linee e materia a quell’ologramma tanto amato ma assai poco compreso”.
La drammaturgia dello spettacolo è di Manuel Giliberti, i costumi di Marcella Salvo, i movimenti di Serena Cartia, le musiche di Antonio Di Pofi mentre Giovanni Ragusa è il direttore di scena. Sul palco attori professionisti e allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico, sezione “Giusto Monaco”: Deborah Lentini, Elvio La Pira, Giulia Valentini, Serena Chiavetta, Federica Cinque, Simona De Sarno, Rosario D’Aniello, Alessandro Mannini, Mattia Valenti, Claudia Bellia e Luigi Mancuso. La voce di Omero è di Clara Galante, nel cast anche la cantante Chiara Meschini.