L’intervento – di Concetto Alota –
Nella vendita della raffineria ex Lukoil, i sindacati dei lavoratori sono stati più volte esclusi dagli incontri sul piano strategico che vuole adottare la nuova proprietà dell’Isab, nel territorio industriale siracusano. Durante la trattativa sull’acquisto, anche con l’intervento del governo nazionale, avevano giustamente chiesto un diritto sacrosanto sul futuro delle maestranze dipendenti delle due raffinerie nel petrolchimico siracusano acquistate dalla Goi Energy. A questo punto i rappresentati dei lavoratori vogliono capire che cosa succederà da oggi in poi.
Intanto il ministro Adolfo Urso ha convocato a Roma per il 23 maggio prossimo un tavolo dedicato, dopo la vendita della Lukoil, per ulteriori approfondimenti sulla situazione della raffineria, i rappresentanti del nuovo Cda Isab-Goi, della Regione Siciliana e delle parti sociali. In merito, negli ambienti politici si vocifera che il “traguardo” è ancora lungo e tortuoso.
L’acquisizione delle raffinerie Isab, cambierà di certo il futuro del polo petrolchimico siracusano. Ecco perché i sindacati chiedono i progetti e i programmi che la Goi vuole mettere in campo.
La transizione energetica in generale è più che mai necessaria; il Parlamento europeo ha dichiarato il divieto per le case automobilistiche di produrre e vendere auto a benzina o diesel tra qualche anno. Uno dei pericoli è una transizione energetica troppo veloce che potrebbe generare un disastro occupazionale e in caso contrario, eccessivamente calma, il disastro sarà ambientale.
“La sostenibilità industriale del polo petrolchimico di Siracusa, già da anni è stata percepita da tutte le parti in causa. “Goi”) ha annunciato nei giorni scorsi che Goi Energy S.r.l., sua controllata al 100%, ha completato con successo l’acquisizione dell’intero capitale sociale (precedentemente detenuto da Litasco S.A.) di Isab S.r.l. – Si precisa che prima del closing – continua la nota – l’operazione ha ricevuto l’autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi della normativa sul golden power. A seguito del perfezionamento della cessione, Goi ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione di Isab, nelle persone del presidente Angelo Taraborelli, del Vicepresidente Michael Bobrov e dei Consiglieri Ioannis Psichogios e Massimo Nicolazzi. Attraverso sinergie strategiche con partner industriali come Trafigura, Goi aspira a trasformare la raffineria di Priolo in uno degli hub energetici più rilevanti d’Europa. In questo contesto, Isab e Trafigura – quest’ultima – uno dei maggiori trader indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo – hanno firmato accordi commerciali a lungo termine, che garantiranno la continuità nella fornitura di materie prime e nell’acquisto di prodotti finiti. Trafigura svolgerà un ruolo chiave nell’assicurare la piena operatività della raffineria in futuro”.
Michael Bobrov, ha dichiarato: “L’acquisizione di Isab da parte di Goi rappresenta una pietra miliare, in quanto segna l’inizio di una nuova era per la raffineria. È stato un percorso lungo ma ricco di successi, ottenuto grazie al dialogo costante e alla stretta collaborazione con il Governo italiano e le autorità competenti, a cui siamo molto grati. Ora non vediamo l’ora di condividere la nostra visione con i dipendenti di Isab, le Parti Sociali e le comunità locali, e di unire le forze e lavorare a stretto contatto per assicurare che questo nuovo capitolo sia segnato dal successo per tutti gli stakeholder coinvolti. Nell’ambito dell’operazione, Bonelli Erede ha agito come consulente legale di Goi, mentre Ernst & Young ha agito come consulente finanziario”.
Goi Energy è un’azienda del settore energetico in rapida crescita che trasforma il panorama energetico dell’Europa sudorientale. È il ramo del settore energetico di Argus, un fondo di private equity e asset management potente, riconosciuto a livello internazionale, con sede a Cipro e regolamentato dalla Cyprus Securities and Exchange Commission. Grazie al suo know-how all’avanguardia, all’esperienza internazionale e alla specializzazione, Goi Energy.
Tante le società multinazionali che operano nel campo petrolifero abbastanza robuste. Realtà economiche seducenti, allocati nei paradisi fiscali in una sorta di scatole cinesi, di cui non si conosce il nome dei veri proprietari; si stima che insistono centinaia di manager che guidano gli affari, insieme a influenti uomini politici che proteggono le società amiche. Proprietà talmente spezzettate che è difficile indicare un volto cui assegnare la responsabilità di tanti brutti fatti accaduti rimasti nel silenzio generale.
Goi Energy, che ha completato l’acquisizione dell’intero capitale sociale, precedentemente detenuto da Litasco, della raffineria di Isab Priolo, l’azienda cipriota ha precisato, tra le tante altre cose, “che prima del closing l’operazione ha ricevuto l’autorizzazione della presidenza del consiglio dei ministri, ai sensi della normativa sul golden power”.
Sinergie strategiche al top con partner industriali come Trafigura. “In questo senso Goi Energy aspira a trasformare la raffineria di Priolo in uno degli hub energetici più rilevanti d’Europa. In questo contesto, Isab e Trafigura, quest’ultima considerata uno dei maggiori trader indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo, hanno firmato, spiega Goi Energy, accordi commerciali a lungo termine che garantiranno la continuità nella fornitura di materie prime e nell’acquisto di prodotti finiti. Trafigura svolgerà un ruolo chiave nell’assicurare la piena operatività della raffineria in futuro”.