Intervista al Maestro Rossini
“La musica è come la vita: si può fare in un solo modo, insieme.”
Ezio Bosso
Poche pagine per raccontare la vita del Maestro Rossini risulta impossibile, riduttivo, sminuente e questo per la grandezza culturale ed artistica dell’Uomo, del Maestro. Arte e Spirito fusi congiuntamente con un risultato eccellente, fantastico, un qualcosa di vitale e necessario, una essenza, un punto di riferimento nella storia, nella cultura della musica, del ritmo, della Vita.
Stefano Rossini, alla giovane età di dodici inizia a frequentare una scuola di jazz a Roma, e Stefano rimane affascinato dalle prime lezioni. Inizia da batterista nel mondo della musica jazz. Ha in casa, vari dischi di musica brasiliana, precisamente di Samba jazz, di autori come Milton Banana, Rubens Bassini. Stefano mescola i ritmi jazz classici, con le influenze afrobrasiliane ascoltate in quei dischi. La “combinação” delle ritmiche affascinano il giovane Stefano e lo stimolavano verso nuovi orizzonti musicali. Cresce musicalmente e suonando nei piccoli locali romani, un giorno lo ascoltò, in un locale a Trastevere, Sergio Bardotti che rimase affascinato, e lo introdusse nello Star System della musica italiana del tempo. Stefano inizia a collaborare con vari artisti. Intraprende una lunga e importante carriera di un artista che ha partecipato attivamente, e ancora partecipa, alla realizzazione di una Cultura della Musica. Tra concerti e dischi lavora con molti artisti da Anna Identici, Vecchioni, Bindi, tra Roma e Milano. Conosce e lavora con i più importanti cantanti degli Ottanta e Novanta, spettacoli e tournee con Ornella Vanoni (una collaborazione di cinque anni) e in sud America, poi al Teatro la Fenice con il grande successo del duetto Vanoni- Paoli dello spettacolo “Insieme”, per poi passare a Fred Bongusto, Peppino di Capri, e Renato Carosone (dieci anni di intensa e interessante oltre che costruttiva collaborazione), sempre intriso di cultura musicale brasiliana. Carosone gli concede assoli, e viene notato e riportato in articoli sui giornali del settore. Un talento che matura continuando studi e ricerche collaborazioni ed esperimenti, ed inizia anche alcune docenze. Collabora con grandi della musica Afro-americana, come Ray Mantilla, il chitarrista brasiliano Toquinho, il pianista Joao Donato, e il chitarrista Irio De Paula con il quale collabora stabilmente nel suo “Trio Samba Jazz”, esibendosi in importanti festival jazzistici. Fino a comprendere la “decadenza” della musica d’Autore, la fine dei Grandi Artisti, e verso la fine degli anni Novanta decide il grande passo, rinuncia al Mondo della Musica, e sente la necessità di dare un nuovo indirizzo al suo lavoro. Col suo patrimonio culturale, affianca, fonde e mescola, le differenti scuole afro-brasiliane, per una scelta difficile e innovativa. Costituisce una scuola collettiva di strumenti a percussione sulla esperienza delle scuole brasiliane (le note G.R.E.S.) fa nascere una scuola che amalgama le percussioni, la passione per la musica, per il ritmo al “sociale”: la collettività degli studenti e la individualità degli strumenti. Apre a chiunque la sua scuola per far comprendere che un “passatempo” come la musica, può, “deve”, essere innalzato a Cultura. E che l’individualità dei singoli soggetti, ognuno uno specifico strumento, si fonde con l’insieme della collettività del gruppo. L’impatto con i Conservatori risulta forte e deludente per i molteplici aspetti della decadenza della Cultura (anni Novanta in poi). Stefano fornisce gli strumenti, e crea una sorta di scuola non solo di percussioni, ma di cultura brasiliana: immerge i suoi studenti nel Mondo Brasile, proietta video, i concerti, e trasmette quello che è alla base del ritmo degli strumenti che insegna ad usare. Unire la musica, il ritmo, il sociale per scoprire un mondo, il Brasile, la Sua cultura con una didattica musicale, di informazione e di interazione con popolazioni straniere. Questa la Scuola del Maestro Rossini.
“Dove le parole non arrivano… la musica parla.”
Ludwig Van Beethoven
Inutile scrivere una biografia del Maestro Rossini, basta ascoltare i suoi album dal primo, “Stefano Rossini Batuque Percussion”, interamente da solo, e gli altri due con collaborazioni esterne, ora In lavorazione il quarto, e gli altri realizzati negli anni con altre collaborazioni. Per il Maestro Rossini il ritmo non è altro che il battito vitale del nostro cuore, che ci tiene in vita. Chi è il Maestro Rossini? Un “rivoluzionario” per gli accademici? Un Maestro di musica, di percussioni, di vita? Un antropologo musicale? Un uomo che ha esplorato, studiato, documentato e raccontato le radici culturali africane e brasiliane e le nuove interpretazioni? O solamente “Un Grande Maestro ed Artista”. Una “combinação” umana, artistica che fa vibrare l’anima, fa battere il cuore, risveglia l’anima con la cultura brasiliana, apre la mente per cercare una vita migliore, una vita insieme, tutti uniti dalla Cultura della Musica. Questo si respira nello studio del Maestro: storia, cultura, didattica, filosofia, umiltà, generosità, modestia.
Grazie Maestro Rossini, grazie per averLa incontrata, per aver conosciuto un Uomo, un Artista, che ha dato alla musica una Cultura della Musica col cuore, con l’anima e la mente, una passione, la Sua, alle persone, agli addetti del settore, ai musicisti, ai Suoi studenti, a chi ascolta la Sua musica che rivela la Vita con il ritmo.
di Pietro Bergamaschini
Link YouTube brani e cd
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Link Sito e scuola
https://www.stefanorossini.net